Al Politecnico di Torino sorge una vigna urbana hi tech

Migliorare la qualità della vita degli studenti, ma anche fornire un laboratorio a cielo aperto dove testare in campo le nozioni apprese in aula. È questa la filosofia di Campus Grapes, una vigna urbana, dotata di sensori innovativi, che è stata inaugurata presso il Politecnico di Torino

Al Politecnico di Torino sorge una vigna urbana hi tech - Plantgest news sulle varietà di piante

La vigna urbana presso il Politecnico di Torino

Fonte immagine: Politecnico di Torino

Il Politecnico di Torino è un po' più verde. La startup torinese Citiculture ha infatti messo a dimora settecento viti in vaso su mille metri quadri, un laboratorio a cielo aperto per la viticoltura sostenibile e l'innovazione tecnologica.

 

Campus Grapes, questo il nome del progetto, è una infrastruttura sperimentale unica nel suo genere: una vigna urbana ad alta tecnologia che sorge all'interno del campus universitario torinese, tra le facoltà e gli spazi frequentati ogni giorno da centinaia di studenti. Le viti, disposte ordinatamente in vaso, non affondano le radici nel terreno, ma si sviluppano in contenitori appositamente progettati che consentono un controllo preciso delle condizioni agronomiche.

 

A rendere ancora più originale il progetto è la sua vocazione multifunzionale. Non si tratta solo di una vigna didattica, ma di un vero e proprio living lab, pensato per ospitare attività di formazione, ricerca e divulgazione. L'obiettivo è duplice: da un lato migliorare la vivibilità degli spazi universitari, introducendo un elemento di naturalità e bellezza; dall'altro fornire a studenti, ricercatori e aziende un banco di prova per lo sviluppo di nuove tecnologie e pratiche agronomiche sostenibili.

 

Citiculture, viticoltura urbana ad alto impatto Esg

L'idea di Campus Grapes è frutto del lavoro di Citiculture, startup innovativa fondata da Luca Balbiano, viticoltore e pioniere della viticoltura urbana. Citiculture nasce con l'obiettivo di progettare, realizzare e mantenere vigneti urbani, utilizzandoli come strumenti per generare impatti ambientali, sociali e culturali in contesti fortemente antropizzati.

 

"Campus Grapes rappresenta per noi una tappa fondamentale", ci spiega Luca Balbiano. "Non solo è il primo progetto su larga scala, ma ha permesso di dimostrare come la viticoltura urbana possa diventare un potente catalizzatore di innovazione e rigenerazione urbana. Siamo partiti da Torino, ma stiamo già lavorando per replicare il modello in altre città italiane ed europee".

 

Citiculture è il risultato di un lungo percorso, iniziato con la rinascita della Vigna della Regina a Torino e proseguito con la fondazione della Urban Vineyards Association, rete internazionale che riunisce oltre venticinque città in quattro continenti.

 

All'inaugurazione hanno partecipato i rappresentanti delle istituzioni pubbliche e private

All'inaugurazione hanno partecipato i rappresentanti delle istituzioni pubbliche e private

(Fonte foto: Politecnico di Torino)

 

Tecnologia al servizio della vite

Campus Grapes è anche un concentrato di tecnologia. Grazie alla collaborazione con il Politecnico di Torino sono stati sviluppati e installati sensori di nuova generazione in grado di monitorare in tempo reale la salute e le esigenze delle piante.

 

Tra questi, uno dei più innovativi è il sensore di "bioimpedenza", che funziona tramite due elettrodi di dimensioni ridotte inseriti nel tralcio della vite. Questo dispositivo è capace di leggere il passaggio della linfa e di tradurlo in dati utili per comprendere il "battito cardiaco" della pianta. Da queste informazioni si possono dedurre lo stato di stress, la necessità idrica o la presenza di attacchi patogeni, ben prima che si manifestino sintomi visibili.

 

Oltre alla bioimpedenza, il vigneto è dotato di sistemi per il controllo ambientale e per la gestione automatica dell'irrigazione, rendendo possibile un uso efficiente e mirato delle risorse idriche e nutrizionali. Il fatto che le viti siano coltivate in vaso, inoltre, permette di standardizzare le condizioni di crescita e facilitare la ricerca scientifica.

 

Viti Piwi e difesa dalla Popillia japonica

Dal punto di vista agronomico, il vigneto è stato impostato con varietà Piwi, ovvero vitigni ottenuti da incroci resistenti ai principali patogeni fungini. In particolare, sono stati messi a dimora due cloni sperimentali forniti dai Vivai Cooperativi Rauscedo, Pinot Kors® e Pinot Iskra®, rispettivamente a bacca rossa e a bacca bianca. La scelta dei Piwi si è rivelata strategica per garantire una gestione fitosanitaria a basso impatto ambientale, aspetto cruciale in un contesto urbano.

 

Ma le sfide non si sono fatte attendere. "Subito dopo l'impianto ci siamo trovati ad affrontare un'invasione di Popillia japonica", racconta Balbiano. "Abbiamo scelto di non ricorrere a trattamenti con agrofarmaci, ma di proteggerci con reti antinsetto: un'operazione impegnativa, ma che ha funzionato. Le viti oggi godono di ottima salute".

 

Un modello replicabile per l'agricoltura urbana

Campus Grapes non è solo un progetto accademico, ma un modello potenzialmente replicabile in altre città e in altri contesti. Sostenuto da un comitato scientifico multidisciplinare, rappresenta un punto d'incontro tra formazione, ricerca, imprese e Pubblica Amministrazione.

 

La prima fase di crowdfunding ha già raccolto oltre 100mila euro, grazie al sostegno di aziende come Lavazza Group, Reale Foundation ed Engas, oltre a numerosi partner locali. La seconda fase, in arrivo, punta ad arricchire l'area con infrastrutture per la fruizione pubblica.

 

Con la sua vocazione sperimentale e formativa, Campus Grapes si inserisce anche nel più ampio piano del Politecnico di Torino dedicato alle nature based solutions e alla transizione ecologica. È già attivo come supporto per la Laurea Magistrale in Agritech Engineering e sarà una piattaforma di riferimento per l'innovazione sostenibile in viticoltura.

 

Come conclude Luca Balbiano, "il nostro obiettivo non è solo produrre uva, ma generare conoscenza e ispirare un nuovo modo di pensare la città, l'ambiente e l'agricoltura".

Autore: Tommaso Cinquemani

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