Materiale eterogeneo biologico (Meb), come seminare biodiversità e perché
Lo sapevi che dal 2022 puoi usare il Meb in agricoltura biologica? Si tratta di sementi che non sono varietà uniformi né semplici miscugli, ma popolazioni di individui geneticamente e fenotipicamente diversi che, grazie all'elevata biodiversità, si adattano all'ambiente e rendono i sistemi agricoli più resilienti

Il Meb è un insieme vegetale di individui, caratterizzato da una elevata biodiversità, destinato ad adattarsi a vari stress biotici e abiotici (Foto di archivio)
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In agricoltura biologica per anni sono mancate varietà sviluppate appositamente per massimizzare le prestazioni in assenza di input chimici. Il fabbisogno di sementi è stato - e in molti casi è ancora - coperto principalmente da varietà convenzionali utilizzate in deroga.
Una scelta poco coerente con i principi dell'agricoltura biologica, che spesso ha portato a coltivare piante non adatte a questi contesti, determinando una riduzione delle produzioni e una scarsa risposta alle pratiche colturali biologiche.
Ma qualcosa finalmente è cambiato. Dal 1° gennaio 2022, con l'entrata in vigore del Regolamento Europeo 2018/848, è finalmente possibile immettere sul mercato e utilizzare in agricoltura biologica un nuovo tipo di semente: il materiale eterogeneo biologico, conosciuto anche come Meb.
Si tratta di un insieme vegetale di individui che, pur presentando caratteristiche fenotipiche comuni, è caratterizzato da un'elevata diversità genetica e fenotipica. La popolazione di piante evolve grazie alla selezione naturale e umana e così cambia nel corso del tempo, adattandosi di volta in volta ai vari stress biotici e abiotici.
Il Meb supera i limiti delle sementi uniformi in ambienti a basso input e, grazie all'elevata biodiversità, può facilitare il controllo naturale di parassiti e infestanti, ridurre i costi di gestione e migliorare le produzioni.
Cosa si intende per materiale eterogeneo biologico (Meb)
Nel Regolamento Europeo 2018/848 il Meb è descritto come un "insieme vegetale appartenente a un unico taxon botanico del più basso grado conosciuto che:
- presenta caratteristiche fenotipiche comuni;
- è caratterizzato da un elevato livello di diversità genetica e fenotipica tra le singole unità riproduttive, in modo che tale insieme vegetale sia rappresentato dal materiale nel suo insieme e non da un numero ridotto di individui;
- non è una varietà ai sensi del Regolamento (Ce) n. 2100/94 del Consiglio;
- non è una miscela di varietà;
- è stato prodotto in conformità del presente Regolamento".
Il Meb non si può considerare una varietà perché non risponde ai criteri di uniformità e non è un miscuglio perché sono previste interazioni genetiche tra i componenti.
Infatti, il materiale eterogeneo biologico, come specificato negli Atti Delegati n°2021/1189, può essere generato mediante diverse tecniche:
- incrocio di più tipi diversi di materiale parentale, riunione della progenie, risemina ripetuta ed esposizione dello stock alla selezione naturale e/o umana. In questo modo si crea una popolazione evolutiva i cui individui non solo si incrociano, ma interagiscono attivamente con l'ambiente e, con il tempo, si adattano alle condizioni locali. La selezione naturale fa si che le piante che in una stagione si adattano meglio produrranno più semi e saranno più presenti nella generazione successiva, quelle meno performanti diminuiscono ma non scompaiono: restano in attesa, pronte a reagire se e quando le condizioni cambieranno;
- pratiche di gestione in azienda, tra cui la selezione, la creazione o la manutenzione dell'agricoltore di materiale caratterizzato da un elevato livello di diversità genetica;
- qualsiasi altra tecnica utilizzata per il miglioramento genetico o la produzione di materiale eterogeneo biologico.
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Come si commercializza il Meb
Il materiale eterogeneo biologico non è una varietà nel senso classico del termine e, di conseguenza, anche la sua commercializzazione segue regole diverse. Le nuove norme sono contenute nel Regolamento Europeo 2018/848 e negli Atti Delegati n°2021/1189 entrati in vigore il 1° gennaio 2022.
Innanzitutto, per essere messo in commercio, il Meb deve essere stato propagato in condizioni di agricoltura biologica per almeno una generazione nel caso delle specie annuali e per almeno due generazioni nelle specie biennali e perenni.
Una differenza sostanziale rispetto al sistema sementiero convenzionale è legata alla certificazione. Mentre nel convenzionale tutto ruota attorno all'identità varietale e alla registrazione nel catalogo ufficiale, per il Meb non si certifica la varietà, ma si notifica un materiale eterogeneo, la cui variabilità genetica è parte integrante della sua identità.
Il costitutore, che può essere una persona fisica o giuridica, deve inviare all'autorità competente un dossier descrittivo del materiale genetico vegetativo, attraverso una lettera raccomandata, in cui specifica la specie, la denominazione del Meb e le principali caratteristiche agronomiche e fenotipiche comuni all'insieme vegetale in questione, inclusi i metodi di miglioramento genetico, eventuali risultati disponibili dei test relativi a tali caratteristiche, il paese di produzione e il materiale parentale utilizzato.
Dopo tre mesi dalla notifica, in assenza di osservazioni, l'autorità competente può procedere gratuitamente all'inserimento in elenco del materiale eterogeneo biologico notificato. In seguito, verrà comunicato alle autorità competenti degli altri Stati membri e alla Commissione. In deroga, è possibile anche trasferire un campione rappresentativo del Meb per finalità di ricerca e conservazione.
Dal punto di vista della qualità, le sementi di Meb devono rispettare le regole generali in tema di purezza specifica, sanità e germinabilità. Tuttavia, è prevista una certa flessibilità: prevedono la possibilità di immettere sul mercato sementi di materiale eterogeneo biologico non conformi alle quote minime di germinabilità previste da tali norme, a patto che questa informazione venga indicata chiaramente in etichetta o sulla confezione.
Anche i controlli seguono un'altra logica: il Meb è soggetto solo a ispezioni a posteriori o post commercializzazione, ma non sono previsti anche controlli a priori o pre commercializzazione come invece avviene per le sementi certificate.
Inoltre, essendo il Meb non riconducibile ad una varietà uniforme, non può essere tutelato dal diritto di proprietà intellettuale. Appartiene quindi, per la sua caratteristica di eterogeneità, al pubblico dominio e non è brevettabile.
Perché il Meb è una risorsa importante per l'agricoltura biologica?
Il riconoscimento ufficiale del materiale eterogeneo biologico nasce come risposta concreta a un'agricoltura sempre più esposta agli stress ambientali, ai cambiamenti climatici e alle crescenti esigenze di sostenibilità.
La sua forza sta nell'elevata diversità genetica che permette alle piante che costituiscono la popolazione di cambiare ed evolversi insieme al contesto in cui crescono e costruire sistemi colturali più resilienti.
Se il clima si fa più caldo e siccitoso, ad esempio, saranno proprio le piante più tolleranti a queste condizioni a moltiplicarsi di più, garantendo nel tempo un adattamento naturale, continuo e dinamico. Nessun bisogno di sapere oggi come sarà il meteo di domani: sarà la popolazione stessa ad adeguarsi, generazione dopo generazione.
Ma i vantaggi del Meb non sono solo agronomici. Questo tipo di materiale permette anche di ridurre il ricorso alle deroghe, ancora troppo frequenti, per l'uso di sementi non biologiche in coltivazione bio.
E poi c'è la dimensione economica e sociale: il miglioramento genetico partecipativo legato al Meb è una pratica decentralizzata, a basso costo, replicabile, che valorizza le competenze degli agricoltori, rafforza la sovranità sementiera e crea nuove filiere locali. Inoltre, serve a promuovere il miglioramento genetico partecipativo, con la collaborazione di agricoltori, tecnici e ricercatori, per la selezione di piante che rispondano ai bisogni degli agricoltori, adattandosi ai diversi contesti ambientali e climatici e ai diversi sistemi colturali.
Autore: Vittoriana Lasorella