Avena Avena sativa

Avena - Plantgest.com
Descrizione della pianta
L'avena o Avena sativa L. è una pianta erbacea annuale a semina autunnale o primaverile, appartenente alla famiglia delle Graminaceae o Poaceae. Se si semina a fine settembre viene raccolta in maggio. Se si semina a marzo si raccoglie a giugno. Viene utilizzata principalmente per la produzione di granella, ma cresce l'interesse per il pascolo invernale o per per l'insilato

Oggi l'avena è il 7° cereale al mondo per importanza commerciale. La sua tendenza produttiva negli ultimi anni è negativa, sia per quantità prodotta che per superfici coltivate. C'è però un nuovo interesse grazie alle nuove tendenze di mercato ed alle nuove necessità agricole.
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Si pensa che l'avena, comunemente chiamata biada, abbia avuto origine nell'Asia minore. In alcuni testi antichi si parla dell'avena e del suo consumo fin dal 4mila a.C.: in questo caso però era avena selvatica. 

Successivamente l'avena inizia ad essere coltivata. Nell'età del bronzo era infatti già largamente coltivata nell'Europa orientale, sia come alimento per l'uomo che per foraggio per i cavalli. Si inizia così a pensare che possa avere un suo certo utilizzo. Nell'Europa occidentale però non trova ampia diffusione e rimane relegato a cerali minore. I greci e i romani infatti pensavano inconcepibile il fatto che i popoli barbari si cibassero di una specie di pappa tra i cui ingredienti figurava anche l’avena o cibo del male. Il frumento, cereale principale allora, era infatti identificato con la Dea dell’abbondanza e utilizzare un'altro cereale era visto come una usurpazione. 

C'è una favola che cerca di spiegare questa antipatia: si narra che il diavolo dopo la creazione del mondo andò da Dio a lamentarsi per l’ingiustizia che era stata fatta nei suoi confronti. Gli uomini del paradiso terrestre avevano ricevuto il grano, la segale, l’orzo e l’avena per sfamarsi, mentre a lui non era stato dato niente. Fu così che Dio regalò uno dei cereali, l’avena, al diavolo. Successivamente l’avena fu restituita all’uomo, ma oramai era stata identificata come il cibo del diavolo.

L'avena verso il '600 trova un certo utilizzo in diverse regioni del nord Europa, dove si era spostata e diffusa. Questo perchè necessita di un buon livello di umidità per poter crescere in modo ottimale. Due sono state le principali destinazioni d'uso: alimentare per l'uomo e alimentare per gli animali. Questa differenza era abbastanza territoriale. Le motivazioni sono legate principalmente alle singole tradizioni e colture. Nel 1755 un certo Johnson, letterato brittanico, nel suo diario scriveva 'l'avena è un grano che in Inghilterra è generalmente destinato ai cavalli, ma in Scozia fa vivere la gente'.
Il 90% circa delle forme coltivate oggi è ascrivibile ad Avena sativa L. (o avena comune), il restante quasi esclusivamente ad Avena byzantina (o avena rossa).

L’avena presenta un apparato radicale fascicolato e di sviluppo notevole, superiore agli altri cereali. Il culmo è robusto costituito da un elevato numero di nodi, tendenzialmente superiore a quello degli altri cereali. Le foglie hanno una lamina larga, di colore verde bluastro e con ligula sviluppatissima.

L’infiorescenza è un panicolo con numerose ramificazioni che portano spighette con due fiori. Le cariossidi a maturazione sono vestite. E’ un cereale 'vestito' caratterizzato da glumelle di rivestimento che restano attaccate al chicco dopo la raccolta. La fecondazione è autogama.
L’avena ha necessità di elevati fabbisogni idrici, rispetto a tutti gli altri cereali (escluso però il riso). Per questo motivo ha bisogno di essere irrigata con continuità, per non avere problemi da caldo e da secco. Il periodo più critico è la granigione. Per questo motivo si adatta benissimo a climi freschi ed umidi.

L’avena è poco resitente al freddo, per cui si preferisce coltivarla in semina primaverile. C'è la possibilità di poter coltivare l'avena con semina autunnale, soprattutto nei climi caldo-aridi. Temperature minime dell’ordine di -10°C sono fatali per le varietà primaverili, mentre per quelle autunnali la soglia è di -14°C.

Come esigenze di terreno l’avena si adatta a diversi tipi di terreno: sia compatti che sciolti. L'importante è la presenza di una buona umidità. Per il pH preferisce quelli neutri o sub-acidi. E’ meno adattabile del frumento alla salinità del terreno. Essendo molto resistente al mal del piede, l’avena si adatta bene ai ristoppio.
L'aspetto della concimazione nell'avena va ben gestito, soprattutto per quanto riguarda quella azotata. Quest'ultima infatti va ben dosata, sia per effetti legati alla fertilità del terreno e dell'adattamento della pianta al clima ma anche per l'effetto che può dare alla resistenza all’allettamento delle varietà impiegate.

L'avena infatti ha una risposta alla concimazione azotata molto più forte che negli altri cereali, sia dal punto di vista positivo che negativo. Si stima che le dosi massime applicabili, in base alla varietà usata, possona oscillare tra 30-40 Kg/ettari per varietà più sensibili ai 60-80 Kg/ettaro per le varietà meno sensibili.
 
Con cultivar adeguate, buone tecniche colturali ed corrette condizioni pedoclimatiche si possono raggiungere rese produttive di 4-5 t/ha. Si consideri che la granella nel migliore dei casi è costituita per il 25-30% dalle giumelle che le rivestono: nel caso molto frequente che la granigione sia stata ostacolata dalla limitata presenza di acqua, la quota di rivestimento può aumentare anche di molto oltre le percentuali indicate. Si usa come macchina da raccolta una mietitrebbia con barre per raccolta tipiche per il frumento.

 
L'avena integrale produce un alimento ricco di proteine (12%), grassi (7%), fibre (dal 12 al 14%) e carboidrati (circa 64%). Ha anche un buon contenuto di sali minerali (calcio, magnesio, potassio, silicio e ferro). Possiede una buona percentuale di lisina. Viene somministrata ai cavalli perchè permette un buon sviluppo dei muscoli. Inoltre, l'avena viene impiegata in distilleria per la produzione del whisky.

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