Grano saraceno Fagopyrum esculentum

Grano saraceno - Plantgest.com
Descrizione della pianta
Il grano saraceno o Fagopyrum esculentum Moench. (o Polygonum fagopyrum L.) è pianta erbacea estensiva annuale della famiglia della Polygonaceae e delle Chenopodiaceae. Originario dell'Asia fu introdotto in Europa durante il 1400-1500. Viene coltivata per la sua granella, da avviare poi all’alimentazione umana grazie alla produzione di farine. In Italia è coltivata soprattutto nelle zone del nord della fascia alpina. È considerato un cereale minore. Il grano saraceno è ricco di proteine e di aminoacidi, ha basso valore di lisina ed è privo di glutine (che lo rende adatto alla produzione di alimenti destinati ai celiaci).
 
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Il grano saraceno è una pianta erbacea annuale delle Poligonacee. La radice è fittonante e poco sviluppata. Il fusto è eretto, a sezione cilindrica, privo di peli, cavo, variatamente ramificato, dal colore verdastro-rossiccio e può raggiungere altezze di 60-120 cm. Le foglie sono lanceolate o cordate-triangolari, alterne e peduncolate. L'infiorescenza è un racemo formato da fiori ermafroditi di colore bianco o rosa e posto in zona ascellare o terminale del culmo. Il frutto è un achenio trigono di colore bruno-argenteo o grigiastro.
 
Il grano saraceno è molto sensibile al freddo invernale ed alla siccità estiva. Predilige ambienti a clima fresco ed umido, riparati dal vento e dove non ci sia un’eccessiva umidità del terreno. Il terreno deve essere sciolto e siliceo con pH compreso tra 6 e 7,5. 
Il grano saraceno è una coltura miglioratrice della fertilità dei terreni, e per questo motivo non risulta essere particolarmente esigente in fatto di concimazione. La semina si esegue tra la fine di maggio e i mesi di giugno-luglio a file semplici distanziate l'una dall'altra di 15-20 cm. Per la messa a dimora dei semi si usa seminatrice da cereali impiegando da 30 a 100 kg/ha di seme. E' importante evitare le gelate tardive in primavera.
Dal punto di vista nutritivo non è una pianta che presenta esigenze elevate. Sicuramente per il tipo di prodotto che creano hanno bisogno di una buona quantità di potassio, seguita da dosi normali di fosforo e d'azoto.
Il grano saraceno ha la necessità di essere alternato ad altre colture, è quindi buona cosa non fare una monocoltura per più anni sullo stesso terreno pur essendo una pianta miglioratrice. Il suo ciclo colturale è abbastanza corto e per questo mitivo può essere possibile seminarlo anche dopo la raccolta di un cereale vernino (secondo raccolto), ottenendo così due produzioni nella stessa annata. Nelle valle alpine un tempo era pratica diffusa fare una successione segale-grano saraceno.
in linea generale nelle zone di montagna dell'arco alpino italiano le piogge e le precipitazioni rendono non indispensabile effettuare irrigazioni durante il ciclo produttivo della pianta. Solo in caso di estati particolarmente siccitosi può diventare necessario eseguire alcune irrigazioni. In tutte le altre aree produttive italiane l'irrigazione può diventare indispensabile, anche durante la prima fase del ciclo vitale della pianta.
La raccolta del grano saraceno viene effettuata in settembre o in ottobre, a seconda della varietà e dell'andamento stagionale. Il principale problema è legato alla sua maturazione scalare delle piante all'interno di un singolo appezzamento. Per questo motivo per raccogliere il tutto in un unico passaggio si rischia di perdere molto prodotto.

Un tempo per ovviare a questo problema le piante venivano tagliate o estirpate a mano e poi raccolte in mazzi e lasciate ad essiccare nel terreno. Solo dopo 10-15 giorni veniva poi eseguita la battitura per estrarre il seme. Oggi la raccolta viene fatta con mietitrebbie con testata a grano (con velocità di rotazione risotta di 1/3 rispetto a quella del grano) quando la maggior parte dei semi ha raggiunto la maturazione e le piante hanno perso gran parte delle foglie. Esiste oggi anche la possibilità di poter tagliare le piante con una falciatrice e, quando sono secche, procedere alla raccolta del seme con la mietitrebbia.
Il grano saraceno ha un valore nutritizionale molto alto. Infatti i semi sono ricchi di carboidrati (amido principalmente) e poveri di lipidi. Abbastanza elevato è il contenuto di proteine. I semi sono anche ricchi di sali minerali (calcio, fosforo, magnesio, potassio, ferro, stagno e silicio) di vitamine (vitamina E, vitamina B1, vitamina B2, vitamina B3, vitamina B6 e vitamina PP), di fibre e di sostanze bioattive quali la lecitina e la rutina. Presenta un basso contenuto di glutine, che ne permette così l'uso anche da coloro che soffrono di celiachia.
 
Valori nutrzionali per 100g di prodotto
Kcal 343
Grassi 3.40 g
Proteine 13.25 g
Glucidi 71.50 g
Fibre 10.00 g
Colesterolo 0.00 g

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