Che cos'è
Micropropagazione e tecnologie in vitro
Cosa vogliono dire? A Pescia dal 29 al 31 maggio un convegno per parlarne

Cos'è la Micropropagazione? Una tecnica per ottenere piante-cloni partendo da una pianta-madre
Fonte immagine: © Agronotizie
Micropropagazione questa sconosciuta
Che cos'è? E' una tecnica di propagazione, usata da molti anni, che permette d'ottenere una pianta-clone partendo da una pianta-madre. La base di questa tecnica è la coltura 'in vitro' e si effettua a partire da porzioni di pianta (ad esempio apici di germogli, gemme, meristemi, nodi) provenienti da piante madri controllate dal punto di vista genetico (per la corrispondenza varietale) e sanitario (esenti dai principali virus e batteri). Questo materiale vegetale di partenza viene poi allevato in vasi di coltura (di vetro o di plastica) con substrato agarizzato, in condizioni di sterilità.
Partendo da apici di germogli (ad esempio) ottengo vere e proprie piantine (Fonte foto: ©AgroNotizie)
Quante piante si producono in Italia? In Italia sono circa 25 milioni le piante riprodotte con questa tecnica, la maggior parte delle quali alberi da frutto e piante ornamentali da fiore e da giardino.
Il concetto di Totipotenza
La storia di questa tecnica ha radici profonde. Compare ad inizio del 1900 ad opera di Haberlandt il quale, basandosi sul concetto di totipotenza, riprese e ampliò la teoria cellulare formulata da Schwann e Schleiden sessant’anni prima. Grazie alla totipotenza, si possono rigenerare individui completi partendo da cellule e tessuti differenziati. Le cellule mature infatti mostrano la capacità di regressione verso uno stato meristematico, indifferenziato. Tale processo è detto dedifferenziazione. Attraverso poi la stimolazione di queste cellule con ormoni specifici si ha una ridifferenziazione e lo sviluppo di una pianta completa.
Fase di eradicazione delle piante in serra. Ora sono pronte per essere venfute (Fonte foto: ©AgroNotizie)
Quali sono i vantaggi?
Si possono produrre grandi quantità di piante in poco tempo, in spazi limitati e condizioni controllate. Le piante sono inoltre omogenee e svincolate dalla stagionalità tradizionale della propagazione per talea o per innesto. Non dimentichiamo che le piante prodotte sono sane e geneticamente identiche al materiale di partenza.Dove viene fatto?
Il processo di riproduzione o moltiplicazione delle piante si effettua in laboratorio, con le apparecchiature e le tecnica appropriate, in condizioni di luminosità artificiale (mediante impiego di lampade fluorescenti idonee alla crescita delle piante o luci Led di ultima generazione) e temperatura controllata (mediamente 22°-24°C).Gli stadi principale del processo sono: introduzione in vitro, moltiplicazione, allungamento e radicazione.
Il ciclo della micropropagazione si completa con l'uscita de materiale radicato dal laboratorio per la fase di ambientamento in serra, molto delicata e non facile da gestire, che determina il successo della propagazione commerciale su grande scala.
Vuoi avere più informazioni sulla micropropagazione? Guarda il video dei vivai Battistini (Fonte video: ©AgroNotizie)
Per saperne di più visita il sito internet della Soi-Società ortoflorofrutticola italiana e sugui tutte le notizie sul III Convegno nazionale sulla micropropagazione, che si terrà dal 29 al 31 maggio 2017 a Pescia (PT).
Segnalo anche un sito interessante chiamato micropropagazione.blogspot.it (prodotto da Davide Petrini) dove potrete trovare contenuti d'approfondimento su questo tema.
Autore: Lorenzo Cricca
© Plantgest - riproduzione riservata