2017
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Curiosità
Una manciata di nocciole al giorno aiutano a stare bene
Il 27 maggio a conclusione di un meeting scientifico è stato redatto un documento per dire quanto fa bene la frutta secca in ambito cardiometabolico
Il consumo e l'uso di nocciole ha basi antichissime. Ne esistono diverse testimonianze. Ma è nell’ultimo secolo che la sua importanza colturale è cresciuta, in parallelo con lo svilupparsi dell’industria dolciaria. Nel passato molti sono i valori simbolici e magici che il nocciolo ha acquisito nel corso della tradizione. Per i Celti era simbolo di saggezza. Al tempo dell'antica Roma vi era abitudine donare piante di Corylus avellana per augurare felicità. Nei matrimoni in passato venivano usate noci e nocciole come augurio di fecondità. Con il suo legno si realizzavano bacchette magiche, visto il suo potere predittivo.
Le motivazioni essenziali per questi risultati di elevato significato preventivo sono correlate alla composizione nutrizionale della nocciola. Innanzitutto è la ricchezza in acidi grassi monoinsaturi che similarmente all’olio d’oliva gioca un ruolo primario nel ridurre il tasso di colesterolo nel sangue. Accanto a questo, la ricchezza in fitosteroli, in composti fenolici, in vitamina E, in arginina, magnesio, selenio e fibre idrosolubili permette di sviluppare effetti antiossidanti, antinfiammatori e protettivi sull’endotelio vascolare, tali da garantire risultati salutistici di grande significato in ambito cardiometabolico.
Di tutto questo si è parlato nel meeting scientifico multidisciplinare organizzato il 26 e 27 maggio 2017 presso il castello di Grinzane Cavour (CN) e coordinato dal Prof. Attilio Giacosa (Policlinico di Monza) e dalla Prof.ssa Mariangela Rondanelli (Università di Pavia), con la partecipazione del Prof. Roberto Botta (Disafa - Università di Torino), della Prof.ssa Anna Maria Picco (Università di Pavia), della Dr.ssa Antonella Riva (Indena, Milano), del Prof. Emilio Ros (Hospital Clinico, Barcellona) e del Dr. Mario Schiano Lo Morriello (Ismea, Roma).
I lavori si sono conclusi con un 'documento di consenso' firmato dai due coordinatori e dai cinque relatori del meeting e presentato il 27 maggio alle associazioni degli agricoltori ed alle autorità politiche e amministrative del territorio piemontese. Hanno partecipato all'evento Andrea Olivero - Viceministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali e di Tomaso Zanoletti, Presidente dell’Enoteca Regionale del Castello di Grinzane Cavour.
"L’evidenza scientifica - viene spiegato nel comunicato - dimostra che gli effetti salutistici delle nocciole sono raggiungibili con il consumo abituale di 30-40 grammi al giorno di nocciole sgusciate. Di conseguenza se ne raccomanda l’incremento del consumo, soprattutto sotto forma di prodotto crudo (non tostato) e non privato della pellicina (perisperma). Il consumo di nocciole con la pellicina è preferibile perché questa contiene la maggior parte degli antiossidanti del prodotto. Se ne raccomanda soprattutto il consumo con cereali durante la colazione del mattino o in insalate miste ai pasti principali, oppure come rompidigiuno a metà mattino o nel pomeriggio, in ogni età della vita.
La nocciola dunque assume carattere di grande significato non solo produttivo e commerciale ma anche salutistico. Questo vantaggio viene incrementato se si segue un modello alimentare di tipo mediterraneo, si tiene sotto controllo il peso corporeo, si fa abitualmente attività fisica e soprattutto se non si fuma".
Scarica il documento di consenso firmato dai relatori partecipanti al convegno, con i 10 punti di perchè il consumo della frutta in guscio e delle nocciole fa pene alla salute.
Perche le nocciole fanno bene?
Ma qual è il significato salutistico della nocciola? Ci sono crescenti evidenze epidemiologiche e cliniche sperimentali che ne accertano il potere salutistico, acquisite in campo medico e scientifico. In particolare si è osservato che il consumo abituale di nocciola, così come quello di noci e mandorle, si associa ad una riduzione del rischio di sviluppare malattie cardiovascolari, incluso l’infarto cardiaco, e del rischio di diabete.Le motivazioni essenziali per questi risultati di elevato significato preventivo sono correlate alla composizione nutrizionale della nocciola. Innanzitutto è la ricchezza in acidi grassi monoinsaturi che similarmente all’olio d’oliva gioca un ruolo primario nel ridurre il tasso di colesterolo nel sangue. Accanto a questo, la ricchezza in fitosteroli, in composti fenolici, in vitamina E, in arginina, magnesio, selenio e fibre idrosolubili permette di sviluppare effetti antiossidanti, antinfiammatori e protettivi sull’endotelio vascolare, tali da garantire risultati salutistici di grande significato in ambito cardiometabolico.
L'Italia è il secondo produttore mondiale di nocciole al Mondo (Fonte foto: ©Vladyslav Siaber-Fotolia)
Dove se ne è parlato?
Di tutto questo si è parlato nel meeting scientifico multidisciplinare organizzato il 26 e 27 maggio 2017 presso il castello di Grinzane Cavour (CN) e coordinato dal Prof. Attilio Giacosa (Policlinico di Monza) e dalla Prof.ssa Mariangela Rondanelli (Università di Pavia), con la partecipazione del Prof. Roberto Botta (Disafa - Università di Torino), della Prof.ssa Anna Maria Picco (Università di Pavia), della Dr.ssa Antonella Riva (Indena, Milano), del Prof. Emilio Ros (Hospital Clinico, Barcellona) e del Dr. Mario Schiano Lo Morriello (Ismea, Roma).I lavori si sono conclusi con un 'documento di consenso' firmato dai due coordinatori e dai cinque relatori del meeting e presentato il 27 maggio alle associazioni degli agricoltori ed alle autorità politiche e amministrative del territorio piemontese. Hanno partecipato all'evento Andrea Olivero - Viceministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali e di Tomaso Zanoletti, Presidente dell’Enoteca Regionale del Castello di Grinzane Cavour.
La produzione nazionale copre circa l'80% del fabbisogno, questo ci obbliga ad importare (Fonte foto: ©Agrion)
Cosa dice il documento?
Il testo in sintesi pone in evidenza come la supplementazione dietetica con nocciole si accompagna ad una riduzione significativa del colesterolo totale e del colesterolo LDL (quello 'cattivo'), senza modificazioni del colesterolo HDL (quello 'buono')."L’evidenza scientifica - viene spiegato nel comunicato - dimostra che gli effetti salutistici delle nocciole sono raggiungibili con il consumo abituale di 30-40 grammi al giorno di nocciole sgusciate. Di conseguenza se ne raccomanda l’incremento del consumo, soprattutto sotto forma di prodotto crudo (non tostato) e non privato della pellicina (perisperma). Il consumo di nocciole con la pellicina è preferibile perché questa contiene la maggior parte degli antiossidanti del prodotto. Se ne raccomanda soprattutto il consumo con cereali durante la colazione del mattino o in insalate miste ai pasti principali, oppure come rompidigiuno a metà mattino o nel pomeriggio, in ogni età della vita.
La nocciola dunque assume carattere di grande significato non solo produttivo e commerciale ma anche salutistico. Questo vantaggio viene incrementato se si segue un modello alimentare di tipo mediterraneo, si tiene sotto controllo il peso corporeo, si fa abitualmente attività fisica e soprattutto se non si fuma".
Scarica il documento di consenso firmato dai relatori partecipanti al convegno, con i 10 punti di perchè il consumo della frutta in guscio e delle nocciole fa pene alla salute.
Autore: Lorenzo Cricca
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