Reportage

Moscerino dei piccoli frutti, una minaccia reale

La Drosophila suzukii matsumura è un problema ancora non risolto, che crea danni economici alla frutticoltura made in Italy. La redazione di Plantgest.com fa il punto con Stefano Caruso, del Consorzio fitosanitario di Modena

Moscerino dei piccoli frutti, una minaccia reale - Plantgest news sulle varietà di piante

Nel 2016 danni per oltre 10 milioni di euro su ciliegio in Veneto e 2.5 milioni di euro su piccoli frutti nella provincia di Trento

Fonte immagine: Fondazione Edmund Mach

Nel 2009 in Trentino Alto-Adige fa la sua comparsa in Italia la Drosophila suzukii matsumura o Moscerino dei piccoli frutti, insetto carpofago d'origine orientale molto dannoso per i fruttiferi (piccoli frutti e ciliegio in primis). La sua presenza sta causando ingenti perdite economiche. Nel 2016 sono stati stimati danni per oltre 10 milioni di euro su ciliegio in Veneto (Fonte Camera commercio di Verona) e 2.5 milioni di euro su mirtilli e lampone nella provincia di Trento (Fonte dati F.Edmund Mach).

L'adulto misura circa tre millimetri di lunghezza, presenta grandi e caratteristici occhi rossi ed il corpo è di color bruno-miele. Il maschio presenta sulle ali, nel bordo posteriore, due vistose macchie nere. La femmina invece ha un grande e robusto ovodepositore dentato, che permette d'incidere l'epidermide dei frutti in via di maturazione e successivamente d'inserirlo nella polpa. I frutti colpiti presentano inizialmente un'area depressa e molle che successivamente va incontro al rapido disfacimento, sia per le larve uscite dalle uova sia per senescenza dei tessuti. Ognuna di esse può produrre circa 400 uova, dalle quali escono larve che nel giro di 8-14 giorni completano la prima generazione. Normalmente le generazioni sono 3-4 all'anno. Con condizioni climatiche particolarmente favorevoli possono comparire oltre 10 generazioni all’anno. Lo svernamento avviene come mosca adulta in luoghi protetti. 
Guarda anche l'articolo su Agronotizie 'Drosophila suzukii, il nemico n.1 delle ciliegie' del 2015, scritto da Barbara Righini. Al suo interno troverai anche un video reportage.

 
Reti monofila multifunzionali in un azienda del trentino coltivata a piccoli frutti

Un modo per difendersi è l'uso delle reti di protezione
(Fonte foto: © Provincia di Trento)


Oggi è quindi uno dei grandi nemici della frutticoltura italiana, e non solo. Per capire qual è la situazione attuale abbiamo chiesto a Stefano Caruso, tecnico del Consorzio fitosanitario di Modena, di rispondere ad alcune domande. 

Quanto oggi è pericolosa la Drosophila suzukii in Italia?
"Il problema non è ancora risolto - spiega Caruso -, anzi c'è un incremento demografico dell'insetto. Quest'ultimo aspetto è legato all'andamento climatico degli ultimi anni, che ha favorito la sua proliferazione e lo sviluppo delle sintomatologie. Danni economici significativi nel nostro Paese sono sinora noti su ciliegio e sui piccoli frutti (mirtillo, lampone, mora, fragola). Esistono però segnalazioni 'sporadiche' anche su altre drupacee (pesco, susino, albicocco) e su alcuni vitigni di vite".


Come un produttore può difendersi da questo insetto?
"Ad oggi l'approccio più funzionale per contrastarlo è la prevenzione - continua Caruso -, utilizzando adeguate tecniche agronomiche che mirano a creare condizioni sfavorevoli alle infestazioni. Per prima cosa è utile rimuovere e distruggere in modo appropriato i frutti infestati, sia quelli caduti sul terreno sia queli rimasti sulla pianta. Poi non dimentichiamo di effettuare potature equilibrate per ridurre l'umidità, gestire al meglio il cotico erboso, realizzare impianti non troppo vigorosi e raccogliere in modo non troppo scalare. Molto importante è il monitoraggio della presenza di adulti in campo, così da poter individuare il giusto periodo dei trattamenti chimici. Per farlo si possono utilizzare delle trappole specifiche: nella nostra esperienza ricordiamo la Droso Trap® di Biobest con l'attivatore alimentare Droskidrink, anche se non selettiva. Questa attività va integrata con il controllo in laboratorio dei frutti per verificare la presenza di uova (le ovodeposizioni) al loro interno. La lotta chimica può essere eseguita con buona efficacia, attraverso alcune sostanze attive specifiche"

 
Sintomo su ciliegio di attacco di Drosophila suzukii

Ciliegie attaccate da Drosophila suzukii: è evidente il foro sul frutto
(Fonte foto: © Fondazione Edmund Much)


Può spiegarci meglio la difesa chimica?
"La difesa deve essere preventiva - prosegue Caruso - e va realizzata contro gli adulti per abbassarne la popolazione ed impedirne le ovideposizioni. Infatti nel momento in cui le larve riescono a penetrare all’interno dei frutti ogni difesa diventa poi inutile. E' importante che gli insetticidi siano distribuiti partendo dalla fase fenologica sensibile, l’invaiatura, mantenendo un'adeguata copertura per il resto del periodo di potenziale attività. Gli interventi rischiano così di essere numerosi, con difficoltà nel rispettare i tempi di carenza (visto anche le raccolte ripetute e ravvicinate per alcune varietà)Le molecole più utilizzate ed efficaci (frutto dell'esperienza di anni e d'attività di sperimentazione) per la lotta a D.suzukii sono Spinosad, Deltametrina, Fosmet (fitotossico su alcune cv. di ciliegio), Ciantraniliprole (o CyazypyrTM)"

Di seguito vengono inseriti i principi attivi, registrati in Italia, che possono al momento essere usati contro la Drosophila suzukii matsumura (data riferita alla pubblicazione dell'articolo), facendo riferimento alle etichette ministeriali dei prodotti commerciali a catalogo delle aziende e con autorizzazioni attive (non vengono considerate le autorizzazioni eccezionali, che eventualmente potrebbero arrivare anche nel 2019): Deltametrina su ciliegio, fragola, vite da vino e vite per uva da tavola; Clorpirifos su ciliegio e fragola; Spinetoram su ciliegio e albicocco; Acetamiprid su ciliegio, fragola, albicocco, lampone, rovo, pesco, vite per uva da vino e vite per uva da tavola; Lambdacialotrina su ciliegio, lampone, fragola, vite per uva da vino e vite per uva da tavola; Fosmet su ciliegio e mirtillo; Spinosad su vite per uva da vino e vite per uva da tavola; Estratto di piretro su vite per uva da vino e vite per uva da tavola (per saperne di più consulta Fitogest.com). 



Quali sono le innovazioni tecnologiche che possono aiutare nella difesa?
"Non possiamo dimenticare l'uso delle reti di protezione - conclude Caruso -. Questa tecnica ha ridotto le probabilità d'infestazione. Qui il problema è il costo: si va dai 50mila ai 70mila euro per ettaro a seconda del tipo d'impianto. E' molto, per cui ci vogliono produzioni di alta qualità e che vengano ben remunerate. Due le soluzioni possibili: il monoblocco ed il monofila. In entrambi i casi esistono dei pro e dei contro, in base anche alla tipologia d'impianto realizzato. In base alle nostre attività di sperimentazione, fatte in alcuni areali dell'Emilia-Romagna, la soluzione migliore al momento pare essere quella degli impianti multifunzionali monofila (soprattutto nel ciliegio), che permette di contrastare sia il moscerino che altre problematiche (ad esempio nel ciliegio il cracking, la grandine, l'insolazione, mosca ciliegio, danni da uccelli, etc...). Per ridurre i costi produttivi potrebbero essere applicati in modo modulare anche solo alle varietà più tardive e più sensibili alla Drosophila.
Un'altra linea di ricerca è il biocontrollo. Al momento non possiamo importare parassitoidi dall'estero (visto che la normativa europea vieta l’introduzione di specie aliene), per cui si sta lavorando sull'adattabilità di quelli indigeni. Parliamo di parassitoidi capaci di contenere la popolazione e prevenire così l'infezione. I risultati più promettenti in laboratorio li abbiamo avuti dal Trichopria drosophilae, ma la strada per ottenere risultati chiari è ancora lunga. Per il futuro si guarda anche ad approcci di tipo biotecnologico (ad esempio tecnica del maschio sterile e applicazione dell'Actrativ kill) ed alla messa a punto di modelli previsionali a supporto della difesa integrata"
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Autore: Lorenzo Cricca
© Plantgest - riproduzione riservata

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