Raccolto il primo riso Tea

La scienza ha fatto un nuovo passo avanti nel fornire agli agricoltori piante più sostenibili da un punto di vista economico e ambientale. È stato infatti raccolto il primo riso ottenuto con le Tecnologie di Evoluzione Assistita. Vittoria Brambilla, docente del Dipartimento di Scienze Agrarie e Ambientali dell'Università degli Studi di Milano: "Una vittoria della scienza"

Raccolto il primo riso Tea - Plantgest news sulle varietà di piante

Le parcelle erano recintate per ragioni di sicurezza

Fonte immagine: Vittoria Brambilla, docente del Dipartimento di Scienze Agrarie e Ambientali dell'Università degli Studi di Milano

Il 30 settembre 2025, nei campi del Centro Ricerche sul Riso dell'Ente Nazionale Risi a Castello d'Agogna (Pavia), è stato raccolto il primo riso italiano ottenuto grazie alle Tecnologie di Evoluzione Assistita (Tea). Un evento storico per la ricerca genetica in agricoltura, ma anche un traguardo emotivo per chi, come la professoressa Vittoria Brambilla, ha dedicato anni di studio a questa tecnologia.

 

"Siamo felicissimi di essere arrivati alla raccolta e di aver visto queste piante durante tutto il ciclo vitale", ci racconta Vittoria Brambilla, docente del Dipartimento di Scienze Agrarie e Ambientali dell'Università degli Studi di Milano e responsabile, insieme a Fabio Fornara, del gruppo di ricerca che lavora sulle Tea. "Abbiamo constatato che, a parte la resistenza al brusone, per il resto si tratta di piante identiche a quelle originarie".

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Cos'è il riso Tea (e cosa non è)

Le Tecnologie di Evoluzione Assistita non vanno confuse con gli Ogm: non prevedono l'inserimento di Dna estraneo, ma consentono modifiche puntuali e mirate al genoma della pianta, producendo mutazioni che potrebbero avvenire anche in natura o tramite miglioramento genetico classico. L'obiettivo di questo primo esperimento era quello di ottenere un riso resistente al brusone, una delle malattie fungine più gravi per questa coltura.

 

Tuttavia, le condizioni ambientali del 2025 non hanno aiutato i ricercatori a valutare appieno l'efficacia della modifica. "Purtroppo quest'anno l'andamento climatico non è stato favorevole al brusone e quindi anche nelle parcelle testimone la malattia era poco visibile", spiega Vittoria Brambilla. "Ma la sperimentazione andrà avanti anche nei prossimi due anni e quindi ci sarà modo di valutare il livello di resistenza al fungo, ottenuto grazie alle modifiche effettuate tramite le Tea".

 

Un momento della raccolta del riso

Un momento della raccolta del riso

(Fonte foto: Vittoria Brambilla, docente del Dipartimento di Scienze Agrarie e Ambientali dell'Università degli Studi di Milano)

 

Dopo la raccolta, le analisi

Ora che il riso è stato raccolto, il lavoro si sposta dal campo al laboratorio. Se in campo i ricercatori hanno effettuato tutti i rilievi per analizzare l'interazione tra pianta e ambiente, ora dovranno analizzare nel dettaglio le differenti parti, compresi i semi. "Il riso è stato raccolto e ora procederemo ad effettuare tutte le analisi", continua la professoressa. "Verificheremo tutti i parametri agronomici, come la morfologia della pannocchia e della pianta, la composizione delle micorrize sulle radici. Ma analizzeremo anche i semi prodotti in questa annata".

 

Quello che si è concluso il 30 settembre scorso non è stato un percorso semplice. Nel 2024, un altro campo sperimentale era stato distrutto da ignoti in un grave atto vandalico. Una ferita profonda per la comunità scientifica e un segnale preoccupante per il dialogo tra ricerca e società. Vittoria Brambilla non nasconde l'amarezza, ma guarda avanti, "spero che sia cambiata l'aria, che ci sia una migliore percezione verso queste piante e sia calato il sentimento anti scientifico nei confronti delle Tea".

 

La sperimentazione continuerà e i risultati futuri potrebbero confermare quanto già ipotizzato in laboratorio: una pianta più resistente, meno bisognosa di trattamenti fitosanitari. In definitiva, più sostenibile. Le Tea offrono dunque la possibilità concreta di accorciare i tempi del miglioramento genetico, accelerando la risposta dell'agricoltura alle sfide del cambiamento climatico.

 

Come ha sottolineato anche Natalia Bobba, presidente dell'Ente Nazionale Risi, "le Tea renderanno più facile la vita ai risicoltori", offrendo soluzioni concrete dove il breeding tradizionale fatica a trovare risposte.

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Autore: Tommaso Cinquemani

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