Pomodoro da industria: meno acqua, più qualità

Obiettivo sostenibilità: il progetto di Finaf e Canale Emiliano Romagnolo vuole rendere più efficiente l'irrigazione a goccia delle colture orticole

Pomodoro da industria: meno acqua, più qualità - Plantgest news sulle varietà di piante

Attività svolte e primi risultati del progetto 'Efficientamento dell'irrigazione a goccia in colture orticole' (Foto di archivio)

Fonte immagine: © Ivan Kmit - Adobe Stock

Il pomodoro da industria è una coltura orticola particolarmente esigente sia sotto il profilo idrico che su quello nutrizionale ed è il fulcro di una filiera che ha un'importanza strategica a livello nazionale. È anche la coltura protagonista del progetto "Efficientamento dell'irrigazione a goccia in colture orticole", messo in campo da First International Association Fruit (Finaf) e dal Cer, Consorzio per il Canale Emiliano Romagnolo.

 

Quella di razionalizzare gli input agricoli è una delle sfide per avere un settore orticolo sempre più sostenibile: ottimizzare significa agire sulle risorse idriche e nutritive, riducendo gli sprechi ma anche identificando le più efficaci modalità di irrigazione e fertirrigazione per favorire il migliore sviluppo delle diverse colture. Risultati che possono essere raggiunti anche sfruttando al meglio le nuove opportunità aperte dall'innovazione tecnologica e dall'intelligenza artificiale.

 

Pomodoro da industria sostenibile: focus sul progetto tra attività svolte e primi risultati

"La sperimentazione, avviata nel 2024 all'Acqua Campus di Budrio (Bologna), ha attraversato tutto il 2025 e si protrarrà fino alla fine dell'anno prossimo" spiega Riccardo Ercoli di Finaf.

 

"Sono già stati raccolti i primi dati - continua Ercoli - che hanno permesso di confrontare i sistemi di irrigazione a goccia tradizionali con le più innovative soluzioni offerte dall'evoluzione tecnologica: sistemi a intermittenza e a bassa portata, abbinati a strategie di fertirrigazione e all'impiego di Decision Support Systems (Dss) come Irriframe e Fertirrinet. I primi risultati di questi confronti hanno evidenziato vantaggi significativi delle nuove tecnologie: nei campi prova abbiamo registrato una consistente riduzione delle perdite idriche per infiltrazione profonda ma anche una minore lisciviazione di nitrati in falda, questo significa che l'azoto della fertilizzazione si è fermato dove serve e non si è disperso nelle falde sotterranee. Ma non solo: abbiamo rilevato una migliore distribuzione dell'acqua nel suolo e una riduzione degli scarti in raccolta".
 
L'utilizzo dei diversi metodi di irrigazione non ha impattato sulle quantità prodotte, inoltre "le prove con tecnologie innovative hanno garantito una gestione più efficiente di acqua e nutrienti, con una qualità del raccolto perfettamente in linea con le esigenze industriali. I dati raccolti - afferma Domenico Solimando del Cer - confermano che l'irrigazione ad intermittenza, supportata da sistemi di monitoraggio avanzati, può rappresentare una soluzione concreta per le colture orticole. L'irrigazione a goccia intermittente è una tecnica innovativa che combina i vantaggi del sistema a goccia con un controllo temporale dell'erogazione dell'acqua che viene distribuita a intervalli regolari, anziché in modo continuo. Questo sistema è ideato per ottimizzare l'uso dell'acqua, migliorare l'assorbimento da parte delle radici e ridurre gli sprechi. La ricerca ci aiuta a trasformare la sperimentazione in pratiche realmente applicabili nelle aziende agricole".

 

Nella sperimentazione vengono utilizzate innovative soluzioni tecnologiche

Nella sperimentazione vengono utilizzate innovative soluzioni tecnologiche

(Fonte foto: Finaf, First International Association Fruit)

 

Sostenibilità che fa rima con redditività: i prossimi passi del progetto

La sperimentazione proseguirà anche per la prossima campagna del pomodoro da industria, ma i risultati raggiunti sino ad ora sono incoraggianti.

 

"La sfida per il settore non è solo produttiva, ma anche ambientale: è possibile garantire redditività alle aziende riducendo al minimo gli sprechi e l'impatto sulle risorse naturali. Siamo partiti - continuano Ercoli e Solimando - con un obiettivo chiaro e i dati fin qui raccolti confermano come si possa fare un uso più razionale dell'acqua senza compromettere la produttività".

 

"Il progetto - concludono Riccardo Ercoli e Domenico Solimando - proseguirà con ulteriori prove di campo per consolidare i risultati e favorire l'adozione su larga scala delle tecniche sperimentate, mettendo a disposizione degli agricoltori strumenti pratici per affrontare le sfide poste dal cambiamento climatico".

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