Ravanello Raphanus sativus

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Descrizione della pianta
Il ravanello o rapanello (Raphanus sativus L.) è una pianta orticola appartenente alla famiglia delle Brassicaceae o Crucifereae. Viene coltivata per la sua radice. Ne esitono di diversi tipi, che si distinguono in base al colore e alla forma. Sono composti per lo più di acqua. Tra gli elementi nutritivi principali ci sono: ferro, fosforo, calcio, vitamine del gruppo B, vitamina C e acido folico. Hanno proprietà diuretiche e depurative.

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L'origine del ravanello viene collocata in Cina e Giappone, in un periodo però non ben definito. Sappiamo però che sia gli egizi, che i romani, che i greci lo conoscevano e lo usavano. 
Il Raphanus è pianta a ciclo annuale e consistenza erbacea. Sono sette oggi le principali specie conosciute. Quella più nota e con le principali varietà coltivate è appunto il Raphanus sativus var. radicula.

Questo ravanello è costituito nella parte aerea da una rosetta di 4-6 foglie verdi, ruvide e lobate e da uno scapo fiorale eretto, ramificato e setoloso che raggiunge i 50-80 cm di altezza. Tra questa rosetta fiorale e la radice vera e propria c'è un epicotile ingrossato (che viene indicato normalmente come la radice) che può assumere forme e colori diversi. La vera radice è costituita da un lungo filamento che si prolunga dalla parte finale dell'epicotile.

L'epicotile ha forma generalmente tonda o allungata. Quella più comune è rotonda. E' ricco di una sostanza chiamata rafanolo, che incide sul grado di piccantezza della polpa. I fiori compaiono 2-3 mesi dopo la semina. Sono ermafroditi e riuniti in racemi. I petali sono bilobati e di colore bianco-rosa. Il frutto è una siliqua più o meno compressa, che racchiude semi rossastri, rotondi o leggermente allungati.
Non presenta esigenze particolari nei confronti del terreno, anche se si adatta meglio nei terreni soleggiati, calcarei, con pH 6.0-7.0, irrigui, ben drenati, sciolti e ricchi di sostanza organica. La salinità dei terreni non deve superare l'1%. 

Nei terreni pesanti l'ipocotile tende a deformare ed a creare anellature. Mentre in quelli sabbiosi tende a spaccarsi ed a produrre una polpa spugnosa. E' però importante sottolineare che il ravanello viene coltivato in serra, per cui i riferimenti alla coltivazione in pieno campo è puramente teorica o legata alla coltivazione in orti o piccoli appezzamenti.

Per produrre al meglio l'epicotile predilige le giornata con un numero elevate di ore di luce. Il clima più adatto è quello temperato-fresco. Non predilige elevate temperature, soprattutto in assenza di umidità, e sbalzi termici eccessivi tra giorno e notte. Rientra tra le piante moderatamente tolleranti alle gelate, anche se lo zero vegetativo è a 5°C.
E' una pianta intercalare. Per cui dovrebbe seguire una coltura da rinnovo. Da evitare la successione con altre Brassicacee e con Cucurtitacee, Ombrellifere, Solanacee e Leguminose. Essendo però una coltura da serra si sta sviluppando la monocoltura. 

 
Ha bisogno di una discreta quantità d'acqua, a partire dalla semina o dal trapianto. E' buona cosa interrompere gli apporti idrici in prossimità della maturazione per ridurre i rischi di spaccature. La tecnica irrigua più diffusa è quella con impianti semi fissi sulle superfici in pieno campo mentre in serra si sfrutta la microirrigazione. Turni e quantità d'acqua condizionano la qualità del prodotto. Sbalzi termici possono provocare spaccature all'epicotile mentre apporti insufficienti ne determinano la lignificazione.
 
Non è particolarmente esigente in materia di sostanze nutritive, visto anche il suo ciclo molto ridotto: 3 settimane in coincidenza di giornate lunghe, 10 giorni di giornate corte. Indicativamente possiamo indicare che per 25 tonnellate ad ettaro di materia prima raccolta (30% è data dalle foglie) sono necessari 50-60 kg/ettaro di azoto, 25 kg/etaro di fosoforo, 85 kg/ettaro di potassio, 45 kg/ettaro di calcio e 5 kg/ettaro di magnesio. E' sempre opportuno in questa coltura apportare un pò di ferro, zinco, boro, zolfo utili ad innalzare la qualità del prodotto.

Sempre utile è apportare sostanza organica, soprattutto in pre-semina o pre-trapianto. Un valore indicativo potrebbe essere di 0,2-0,3 tonnellate per 1000 mq.
Principalmente la raccolta è manuale, ed incide per il 40% dei costi di produzione. La produzione ad ettaro è di circa 30 quintali. Viene effettuata per estirpazione manuale dell'ipocotile con foglie prima che assume consistenza legnosa. Dopo la raccolta il personale forma dei mazzetti legati con elastico. Successivamente vengono mandati ai cebntri di confezionamento per essere lavati con apposite macchine.

Da qualche anno sono comparse macchine raccoglitrici che riescono ad estrarre i ravanelli dal terreno tirando per l'apparato fogliare. Il vincolo è quello di usare varietà che abbiano un colletto molto robusto. 

 
Sono molto ricchi d'acqua. Tra gli elementi nutritivi principali ci sono: ferro, fosforo, calcio, vitamine del gruppo B, vitamina C e acido folico. Hanno proprietà diuretiche e depurative. Aiutano il rilassamento dei muscoli e del sistema nervoso; sotto forma di infusi e decotti possono essere utilizzati come sedativo della tosse e contro le infezioni delle vie respiratorie. I semi di ravanello sono un blando lassativo.
 
 
Quantità di elementi per 100 grammi di prodotto
Energia 11 kcal
Acqua 95,6 gr
Carboidrati 1,8 gr
Zuccheri 1,8 gr
Proteine 0,8 gr
Grassi 0,1 gr
Colesterolo 0 gr
Fibre 1,3 gr
Sodio 59 mg
Potassio 240 mg
Ferro 0,9 mg
Calcio 39 mg
Fosforo 0,03 mg
Vitamina C 18 mg

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