Frutta secca sì, ma tutta made in Italy

Apofruit Italia e Besana Group hanno stretto il primo accordo per la produzione della frutta secca 100% italiana

Frutta secca sì, ma tutta made in Italy - Plantgest news sulle varietà di piante

La Frutta secca made in Italy sarà orientata verso varietà specifiche, qualità, tracciabilità totale e sostenibilità ambientale

Fonte immagine: © Luca - Fotolia

Mandorle, nocciole, noci e pistacchi. Sono queste le quattro principali referenze della frutta secca italiana coinvolte nel progetto "Frutta secca made in Italy", sottoscritto da Apofruit Italia e Besana Group.

"Gran parte della frutta secca presente sui mercati italiani è di importazione e questo progetto, dunque, rappresenta un'opportunità per la produzione italiana - evidenzia il direttore generale di Apofruit Ilenio Bastoni - e c'è inoltre la necessità di essere accanto ai produttori italiani con una proposta che serva loro da incentivo e accompagni il prodotto sui mercati nazionale ed esteri".

L'accordo interesserà Emilia Romagna, Puglia, Basilicata, Calabria, Campania e Sicilia; si inizia con 2mila ettari totali con l'obiettivo di arrivare a 2mila ettari a mandorlo, mille a nocciolo e 500 a noci.
 
Accordo tra Apofruit e Besana


I mercati

I termini dell'accordo prevedono che l'export sia affidato a Besana, mentre Apofruit terrà le fila della vendita sul mercato nazionale. La commercializzazione partirà dai mercati generali e dai canali specializzati del biologico, poi, una volta ottenuta la massa critica sufficiente, il prodotto sarà disponibile anche per il canale della Gdo. 

"C'è la possibilità - spiega l'amministratore delegato di Besana Riccardo Calcagni - di convertire produzioni non più così remunerative per i coltivatori in piante da frutto dalla redditività che si prolunga fino a 35 anni".

La "Frutta secca made in Italy" sarà accuratamente orientata verso varietà specifiche, qualità, tracciabilità totale e sostenibilità ambientale.
"Attualmente - aggiunge Calcagni - abbiamo in Italia una buona produzione di nocciole, un po' meno di noci mentre la produzione di mandorle si è ridotta notevolmente rispetto agli anni '50. Una situazione determinata dalla micro dimensione delle aziende, con produttori poco organizzati e senza supporti tecnici e tecnologici moderni. A ciò si aggiunge la mancanza del rinnovamento varietale. Il nostro progetto invece prevede tecnologia ad altissima innovazione e alta tecnologia agricola".

"In alcuni territori dove opera Apofruit - conclude Ilenio Bastoni - si è già intrapreso un percorso di sviluppo produttivo su questo comparto. E' in un contesto come questo che è fondamentale il ruolo delle Organizzazioni di produttori che devono essere capaci di cogliere le opportunità offerte dal mercato per differenziare le produzioni con l'obiettivo di creare redditività per le aziende agricole".

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