Raggi UV, così BioLumic ridà vigore alle sementi stanche
La startup neozelandese BioLumic ha sviluppato un trattamento delle sementi con raggi UV che riattiva le potenzialità latenti delle varietà più collaudate. Un'innovazione utile agli agricoltori ma soprattutto alle ditte sementiere per valorizzare le loro linee senza passare da Ogm o nuovi incroci
BioLumic tratta le sementi con i raggi UV
Fonte immagine: BioLumic
Quando si parla di genetica vegetale, la ricerca è da sempre orientata a ottenere varietà più produttive, resilienti e apprezzate dai consumatori, siano essi comuni cittadini o attori industriali. Tuttavia, anche le varietà migliori, dopo anni di impiego intensivo, possono mostrare un calo nelle performance, ad esempio nel tasso di germinabilità. Le cosiddette "genetiche stanche" restano in campo per il loro valore agronomico complessivo, ma hanno ormai esaurito il potenziale di miglioramento nei tradizionali programmi di breeding.
È qui che entra in gioco BioLumic, una startup neozelandese che ha sviluppato una tecnologia innovativa per "programmare" i semi tramite luce ultravioletta. La piattaforma xTraits consente alle aziende sementiere di trattare le linee parentali con specifici segnali UV, attivando geni dormienti che migliorano germinazione, vigore, uniformità e resa. Il tutto senza alterazioni genetiche né modifiche alle pratiche colturali adottate dagli agricoltori.
Un'opportunità strategica per valorizzare il patrimonio genetico esistente, estendendo la vita commerciale delle varietà più affidabili e accelerando il rilascio di ibridi competitivi sul mercato. Ne abbiamo parlato con Steve Sibulkin, ceo di BioLumic che ci ha illustrato le potenzialità della tecnologia e le sue applicazioni, che hanno già attirato importanti player internazionali.
Steve Sibulkin, come funziona la tecnologia di BioLumic?
"BioLumic è l'unica azienda al mondo che programma i tratti genetici dei semi utilizzando la luce. La nostra tecnologia, denominata xTraits, impiega segnali di luce ultravioletta (UV) per attivare tratti benefici già presenti all'interno del seme. Per gli agricoltori questo si traduce in un migliore attecchimento e in rese più elevate, senza modificare le varietà già conosciute e utilizzate, né le pratiche agronomiche. Le aziende sementiere applicano gli xTraits ai semi delle linee parentali, trasmettendo così i benefici ai semi ibridi F1 che gli agricoltori andranno a coltivare".
In che modo i raggi UV influenzano l'espressione genica?
"BioLumic sfrutta i segnali della luce UV, un processo naturale e scientificamente consolidato a cui le piante hanno imparato a rispondere nel corso dell'evoluzione. La nostra piattaforma applica 'ricette luminose' (combinazioni specifiche di lunghezze d'onda, intensità e durata della luce UV) per attivare risposte biologiche mirate. In questo modo, programmiamo i semi per migliorare l'attecchimento, la resa, il contenuto nutrizionale e la tolleranza agli stress. Il tutto avviene senza l'uso di sostanze chimiche e senza modificare il Dna, consentendo agli agricoltori di ottenere tratti avanzati senza attendere lunghi cicli di selezione genetica".

Steve Sibulkin, ceo di BioLumic
(Fonte foto: BioLumic)
I semi trattati con xTraits sono considerati Ogm?
"No, gli xTraits non sono Ogm. Programmiamo l'espressione genetica naturale della pianta, senza alterarne il Dna. Inoltre, questo approccio è perfettamente compatibile con i tratti biotech esistenti. Ciò significa che le aziende sementiere possono integrare xTraits con i tratti genetici tradizionali, offrendo agli agricoltori più valore, in tempi più rapidi e con costi notevolmente inferiori rispetto allo sviluppo convenzionale dei tratti".
Quali benefici avete osservato nella germinazione e nello sviluppo delle piante?
"Nel mais abbiamo riscontrato miglioramenti costanti nell'attecchimento: maggiore germinazione, vigore iniziale e uniformità del popolamento, che si traducono in aumenti di resa significativi su diverse linee parentali e ibride. Nel riso, in particolare nella semina in asciutta, abbiamo registrato miglioramenti negli indicatori di attecchimento come germinazione e biomassa, superando uno dei principali ostacoli alla produttività e all'adozione di questo metodo".
In che modo la tecnologia può essere utilizzata per migliorare la germinazione delle linee parentali usate negli ibridi F1?
"Le aziende sementiere applicano gli xTraits direttamente alle linee inbred parentali, che poi trasferiscono i benefici ai semi ibridi F1 destinati agli agricoltori. Per i produttori significa ottenere più valore dalle stesse varietà, senza cambiare cultivar o pratiche di coltivazione. Per le aziende sementiere, ciò consente anche di prolungare la vita commerciale e migliorare le prestazioni degli ibridi esistenti, in un contesto in cui i miglioramenti di resa si sono ormai appiattiti a circa l'1% annuo".
Chi sono i vostri clienti?
"Collaboriamo con partner come Beck's Hybrids, Peterson Corn Genetics, Peterson Farms Seed, Breeders Direct e altri gruppi internazionali per integrare gli xTraits nelle loro genetiche d'élite. I primi ibridi commerciali sono attesi per la stagione 2026".
Quali risultati avete ottenuto sulla resa del mais?
"Abbiamo validato gli xTraits in più di 6mila parcelle sperimentali, distribuite in tredici dei principali Stati Usa coltivatori di mais. I risultati hanno mostrato incrementi costanti su una varietà di genetiche e condizioni di crescita: +20% di resa media in diverse linee ibride non trattate, grazie alla trasmissione dei tratti dai genitori attivati. Ma anche un +8,2% di resa in oltre una dozzina di linee inbred attivate".
La vostra tecnologia può essere utile anche nella difesa delle colture?
"I principali risultati finora ottenuti riguardano la produttività: miglior attecchimento, nutrizione e resa. Tuttavia, questi stessi tratti migliorano anche la resilienza agli stress. Piantine più vigorose e sistemi radicali più sviluppati aiutano a tollerare stress precoci come siccità, carenze nutrizionali o condizioni disomogenee. Inoltre, studi scientifici dimostrano che la luce UV può attivare le difese naturali delle piante, aumentando i composti che le rendono meno appetibili per i parassiti e più resistenti ai patogeni. In futuro, immaginiamo gli xTraits come combinazione di tratti di produttività e protezione".
Ci sono effetti sull'alimentazione delle bovine da latte derivanti dal trattamento delle sementi da foraggio?
"Assolutamente. Nei foraggi, come nel caso del loietto, gli xTraits hanno aumentato la sostanza secca e l'energia metabolizzabile, traducendosi in pascoli più produttivi e in un maggiore rendimento di solidi del latte per ettaro. Inoltre, stiamo migliorando anche il contenuto lipidico che, secondo ricerche indipendenti, potrebbe ridurre le emissioni di metano nei bovini. Per gli allevatori da latte questo significa più latte per ettaro e maggiore sostenibilità".
Su quali colture state lavorando oggi? E in futuro?
"Attualmente stiamo lavorando con gli xTraits su mais, riso, soia e foraggi, in particolare loietto. Sono tutte colture strategiche sia dal punto di vista economico che climatico. Il mais è già in fase di commercializzazione, con i primi ibridi attesi nel 2026. Le altre colture stanno seguendo a ritmo serrato. La nostra piattaforma è versatile e nel lungo termine potremo applicare gli xTraits praticamente a qualsiasi coltura. Abbiamo già oltre cinque nuovi tratti in fase di scoperta o sviluppo".
Chi fa parte del vostro team?
"Abbiamo costruito un team con forti competenze in genetica, scienza e commercializzazione. Io sono il ceo. Il fondatore e chief Science Officer è Jason Wargent, uno dei massimi esperti mondiali di fotobiologia. Il nostro coo, Greg Levow, porta con sé un'ampia esperienza operativa e commerciale. Inoltre, ci supporta un comitato consultivo e un board con figure chiave nel mondo delle sementi, del venture capital e dell'agritech climatico".
Che tipo di finanziamenti avete ricevuto?
"Abbiamo recentemente chiuso un round di finanziamento Serie B, raccogliendo 8,3 milioni di dollari ad aprile 2025, grazie a investitori nuovi ed esistenti, tra cui Ki Tua Fund (supportato da Fonterra), Azolla Ventures e iSelect Fund. Tra i nostri investitori ci sono anche Rabo Ventures, AgriZero, dYdX, Icehouse, MIG Angels e OurCrowd. È una rete di supporto che comprende industria sementiera, investitori climatici e leader globali dell'agroalimentare. Una conferma concreta della validità della nostra piattaforma e del suo potenziale impatto".
Autore: Tommaso Cinquemani