Spinacio Spinacia oleracea

Spinacio - Plantgest.com
Descrizione della pianta
Lo spinacio (Spinacia oleracea) è una pianta erbacea e orticola appartenente alla famiglia delle Chenopodiaceae o Amaranthaceae.
Originario dell'Asia sudoccidentale è conosciuto fin dall'antichità. Introdotto dagli Arabi in Europa attorno al mille d.C.. Di questa pianta si consumano le foglie spesse e verdi. Gli spinaci sono ricchi di sostanze nutritive ed antiossidanti.

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Lo spinacio è un ortaggio noto fin dall'antichità. E' originario dell'Asia sud-occidentale. In Europa fu introdotto molto probabilmente dagli Arabi attorno all'anno mille d.C., durante la concquista della Spagna e dell'Italia meridionale. Sembra che gli Arabi abbiano conosciuto questa pianta in Persia. Soltanto nel XIX secolo, però, lo spinacio ha acquistato importanza come ortaggio di grande consumo, prima in Europa e poi in America.
Lo spinacio è una pianta orticola a ciclo annuale. La radice, di colore bianco ma rosso vicino al colletto, è fittonante. Le foglie basali sono carnose, provviste di un picciolo lungo 5-10 cm e di un lembo astato liscio o bolloso lungo 10-20 cm. Per ogni pianta sono 20-30 e riunite in una rosetta. I fiori sono piccoli, verdastri, riuniti in glomeruli ascellari quelli femminili e in spighe quelli maschili. E' una specie dioica, ma sono presenti anche tipi a sessualità intermedia in relazione alle cultivar ed alle condizioni ambientali, che possono influenzare l'espressione sessuale.

In base alla forma del frutto si distinguono due sottospecie:
- Spinacia olracea inermis Moench (= glabra Mill), con frutti lisci subrotondi. E' il tipo più diffuso in coltura.
- Spinacia oleracea spinosa Moench, con frutti angolosi o spinescenti. Se ne conoscono poche varietà e quasi tutte usate per l'industria conserviera.
Lo spinacio è specie ha basse esigenze termiche e buona tolleranza al freddo, soprattutto nella fase dove è presente la rosetta. E' una pianta longidiurna. Predilige terreni franchi o sciolti, profondi, fertili, a reazione neutra e ben drenati per evitare dannosi ristagni d’acqua. Inoltre si avvantaggia di un elevato contenuto in sostanza organica ben umificata, che determina effetti positivi anche sulle caratteristiche idriche del terreno. Lo spinacio non tollera la salinità.
La temperatura ottimale di germinazione dello spinacio è di 20- 25°C, quella di accrescimento è di 25°C.
Lo spinacio richiede una costante disponibilità di acqua nello strato arabile del terreno, data anche la ridotta profondità dell’apparato radicale (40 cm in pieno sviluppo). Una diminuzione di tale disponibilità comporta riduzioni di resa prossime al 20%. Carenze idriche possono indurre la pianta alla prefioritura. In generale si effettuano interventi irrigui 4-5 giorni prima della semina e subito dopo la semina. Nel periodo estivo-autunnale sono sufficienti, data la brevità del ciclo colturale, da 3 a 5 interventi mentre per le colture primaverili solo interventi di soccorso.
Deve tener conto delle caratteristiche del terreno e delle esigenze della coltura. E quindi necessario eseguire una corretta analisi chimico-fisica del terreno. In linea generale le esigenze nutritive sono di media entità, con asportazioni per quintale di prodotto di 0,475 kg di azoto, 0,175 kg di P2O5 e 0,500 kg di K2O. 
Partiamo dicendo che sono due le principali categorie:
- Cultivar autunno-invernali: adatte alla coltivazione in condizioni di giorno corto, hanno elevata vigoria e buona resistenza al freddo, ma vanno rapidamente a seme in condizioni di giorno lungo. Si seminano a fine estate-autunno (agosto-ottobre) per produzioni autunno-invernali.
- Cultivar primaverili-estive: si adattano alla coltivazione di giorno lungo, in quanto lente a montare a seme. Si seminano in primavera (marzo-aprile) per produzioni primaverili-estive.

Lo spinacio è coltivato di frequente come coltura intercalare nel periodo autunno-vernino con semina in agosto-settembre. La prima operazione è l'aratura del terreno a 20-23 cm di profondità. Si esegue poi un affinamento e la sistemazione in aiuole, per evitare ristagni d'acqua.

La semina può essere fatta a spaglio oppure a macchina, in file distanti 20-30 cm, con interramento a 1-2 cm di profondità.
La raccolta si effettua dopo 40-60 giorni dalla semina nelle colture primaverili. Viene effettuata sia sfogliando la pianta o raccogliendola nel suo totale. La radice viene tagliata appena al di sotto delle foglie. Negli impianti industriali la raccolta meccanica è molto diffusa. La produzione si aggira intorno ai 200 quintali ad ettaro.

Gli spinaci raccolti, privati delle foglie ingiallite, vengono disposti in casse di 10-15 kg e immersi in acqua per togliere la terra e migliorare la freschezza delle foglie. Per quanto riguarda la conservazione del prodotto fresco, si rilevano limiti massimi di 15 giorni mantenendo il prodotto in frigo a 0°C e 95% di umidità relativa.
 
Contengono ferro, ma è errata la convinzione secondo cui ne apportino un quantitativo elevato all’organismo. Per agevolare l’assorbimento di questo minerale è consigliabile consumare gli spinaci conditi con limone: la vitamina C contenuta nell’agrume aiuta, infatti, ad assorbire il ferro.

Buona la presenza di vitamina A, acido folico e nitrato, una sostanza oggetto di recenti ricerche in quanto pare aiuti ad aumentare la forza dei muscoli. Contengono, inoltre luteina, utile per la salute della retina e quindi degli occhi. Sono efficaci in caso di stitichezza.
 
 
Sostanze nutritive per 100 gr di prodotto
Energia 31 kcal
Acqua 90,10 gr
Carboidrati 2,9 gr
Zuccheri 0,4 gr
Proteine 3,4 gr
Grassi 0,7 gr
Colesterolo 0 gr
Fibra 1,9 gr
Sodio 100 mg
Potassio 530 mg
Ferro 2,90 mg
Calcio 78 mg
Fosforo 62 mg
Magnesio 60 mg
Zinco 1,43 mg
Rame 0,16 mg
Selenio 1 µg
Vitamina A 485 µg
Vitamina C 54 mg
 

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