Drupacee, più qualità contro il calo dei consumi

Le vendite registrano una contrazione in volume e in valore: il punto sul settore grazie alla ricerca di Nielsen, presentata al Macfrut 2017 da Naturitalia

Drupacee, più qualità contro il calo dei consumi - Plantgest news sulle varietà di piante

Nonostante il trend negativo del settore, le pesche sono consumate in tutta Italia

Fonte immagine: © Cristiano Spadoni - AgroNotizie

Nel 2016 in Italia i volumi di drupacee acquistati sono diminuiti, a causa di un doppio calo: quello del numero degli acquirenti e quello delle quantità acquistate dalle singole famiglie.

"Nell’ultimo anno le drupacee hanno subito cali importanti sia per un allontanamento degli acquirenti, fortemente sbilanciati verso la parte anziana della popolazione, sia per una tendenza comune a comprare meno ma ad un maggior prezzo, privilegiando una migliore qualità".

A fare il punto Alessandro Borghi della Nielsen, nell'ambito del convegno organizzato da Nielsen nell'ambito di Macfrut 2017, durante l'evento sulle drupacee organizzato da Naturitalia dal titolo 'Pesche, nettarine, albicocche e susine di Naturitalia. Uno sguardo al prodotto, ai territori di produzione ed al mercato'.

"Le famiglie che l’anno scorso hanno acquistato drupacee sono calate del 2,2%, attestandosi a quota 19,1 milioni - continua Borghi - I volumi acquistati sono diminuiti del 7,1%, arrivando a 355 milioni di chili. Il giro d’affari si è attestato sui 636 milioni di euro (-3,4%), con una spesa media per famiglia di 32,05 euro (-1,5%) e una quantità media per famiglia pari a 17,9 chilogrammi (-5,3%)".

Complessivamente il 40% delle vendite, in valore, ha interessato le pesche, il 26% le albicocche, il 19% nettarine, il 15% le susine. Il trend del comparto ha registrato una contrazione dell’8,1% in valore e del 13,2% in volume. Andamento opposto a quello mostrato dal settore frutticolo in generale, che sempre nel 2016, per ciò che concerne il peso imposto, ha registrato un aumento in volume del 7,8% e in valore del 12,6%.

Rimane alta l'importanza del discount, passato dal 12,7 al 13,1%, tra i luoghi preferiti per l'acquisto. Elevato anche il peso dei negozi al dettaglio (dal 13,5 al 13,7%) e si mantiene stabile quello della Gdo, con gli ipermercati fermi al 19,3% ed i supermercati in leggero calo (dal 30,2% al 29,8%).

Borghi fa il punto sul profilo del consumatore: "Persone tendenzialmente mature e con reddito medio-alto".
Per quanto riguarda la distribuzione geografica, le pesche sono consumate in tutta Italia; albicocche e susine sono invece preferite nelle regioni del nord-ovest, mentre le nettarine "piacciono" nel nord-est.

Settore in crisi, dunque, ma il rilancio è possibile. La ricetta di Naturitalia: "Sfruttare i trend salutistici e le richieste di naturalità, cercando una maggiore penetrazione nelle fasce più giovani”.

Autore: Lorenzo Cricca

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