Reportage

Arancio e limone, prodotti in ripresa

L'agrumicoltura made in Italy è in difficoltà, ma il trend negativo può essere invertito anche grazie ad un rinnovamento del settore e della tecnica. La redazione di Plantgest ha realizzato questo articolo con il supporto della Soi-Società ortoflorofrutticola italiana

Arancio e limone, prodotti in ripresa - Plantgest news sulle varietà di piante

L'arancio è una delle grandi eccellenze del cibo made in Italy, un vero pieno di energia

Fonte immagine: © jm4t1c - Fotolia

Il trend produttivo mondiale per arancio e limone è positivo, in base ai dati Faostat. Nel 2019 le superfici coltivate ad arancie sono state di 4.060.129 ettari per una produzione di 78.699.604 tonnellate: +1% per superifici e +15% per quantità rispetto al 2009. Per quanto riguarda i limoni nel 2019 le superfici coltivate sono state di 1.226.617 ettari per una produzione di 20.049.630 tonnellate: +10% per superifici e +22% per quantità rispetto al 2009. Nel settore delle arance il principale produttore è il Brasile con 17.073.593 tonnellate e l'Italia è all'11esimo posto mondiale ed al secondo in Europa (con 1.650.210 tonnellate). Nel settore dei limoni il leader mondiale è l'India con 3.482.000 tonnellate e l'Italia è al 12esimo posto e secondo europeo (con 445.950 tonnellate).

Per l'Italia però, in base a quanto emerso dal Global Citrus Congress del 5 novembre 2020, la situazione italiana è in forte contrazione, a causa di molteplici cause: emergenza climatica, incremento dei costi fissi, impianti poco moderni e razionali, contrazione dei consumi, frammentazione della produzione agricola e del comparto agrumicolo, scelte politiche sbagliate, calendario di raccolta troppo breve, prezzi alla produzione bassi, la diffusione del virus della Tristeza e del Mal secco. Negli ultimi dieci anni le superfici ad arance sono calate del 21% e la produzione del 34% mentre per i limoni le superfici sono calate del 16% e la produzione del 30% (fonte dati Istat). Situazione migliorata nel 2020 rispetto al 2019.

Il mercato 2020 è stato per gli agrumi in genere abbastanza altalenante. Durante il primo lockdown nazionale, causato dalla diffusione del virus Sars-CoV-2, lo stile di vita 'residenziale' delle famiglie ha cambiato in modo sostanziale il comportamento d’acquisto dei consumatori. Questo per arance e simili ha portato ad un aumento dei consumi, rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Il trend positivo è principalmente legato ad una maggiore sensibilità verso il benessere e verso i prodotti ortofrutticoli che supportano la salute delle persone. Per analizzare al meglio la situazione di arance e limoni in Italia abbiamo chiesto a Salvatore Leocata - tecnico ed agronomo dello Studio tecnico Asa e socio Soi - di rispondere ad alcune domande e d'indicarci la strada che stà percorrendo la Sicilia, principale produttore italiano di arance (il 55% del totale) e limoni (l'85% del totale). "La Sicilia è l'areale produttivo in Italia che esprime al meglio queste due colture. Nell'ultimo anno il trend è positivo e la tendenza è quella di una nuova ripresa rispetto agli ultimi anni. Gli ettari di agrumi in Italia sono all'incirca 130mila e 85mila sono solo in Sicilia. Questo cambio di passo è anche da ricercare nel rinnovamento varietale e tecnico e dal rinnovato interesse dei consumatori e delle industrie".

 
Arancio, rosso o biondo sono due esplosioni di energia
L'arancia rossa o bionda Igp sono due eccellenze del made in Italy e del made in Sicily
(Fonte foto: © Distreto degli agrumi di Sicilia)



Una menzione va fatta per l'interesse delle industrie e di un'industria in particolare, quella della trasformazione. Una delle più iconiche aziende al mondo ha recentemente proposto al mercato una limonata con succo al 100% proveniente dai Limoni di Sicuracusa Igp ed una Fanta con il 100% di succo proveniente da Arancia Rossa di Sicilia Igp. "Sono prodotti dal cuore italiano - spiega Cristina Broch, Direttore comunicazione e relazioni istituzionali di Coca-Cola Italia, in due comunicati stampa del luglio 2020 - che abbiamo deciso di valorizzare confermando l’attenzione di Coca-Cola al territorio ed alle sue materie prime, con l’acquisto annuale di oltre un terzo della produzione di arance e di limoni siciliani destinate alla trasformazione. Dal 2014, inoltre, Coca-Cola ha sostenuto con oltre 1,3 milioni di euro una serie di progetti dedicati alla formazione e all’innovazione tecnologica, con l’obiettivo di valorizzare e dare nuovo impulso all’agrumicultura".

 

Le varietà per la Sicilia

Oggi la scelta varietale è un aspetto importante e determinante per ottenere una buona produzione e di qualità. "Sia per arancio che per limone - prosegue Leocata - il rinnovamento varietale è molto presente. In questo modo 'vecchie' varietà vengono sostituite con varietà più nuove e più vicine alle attuali esigenze del produttore e del consumatore. Per l'arancio biondo le principali varietà consigliate sono Navelina Vcr (precoce), Newhall (precoce), Washington navel (intermedia), Arancio Brasiliano (intermedia) e Lane Late (tardiva). Per l'arancio rosso consigliamo Tarocco Tdv (precoce), Arancio moro (medio-precoce), Arancio Ippolito M507 (intermedio), Arancio Lempso (intermedio), Arancio rosso (intermedio), Tarocco Scirè NL-D-2062 (intermedio), Tarocco Gallo Vcr (intermedio), Tarocco Meli (tardivo) e Tarocco Sant'Alfio (tardivo). Nel caso del limone ricordiamo le varietà del limone Femminello Siracusano, Femminello Siracusano 2KR ed il limone Femminello Zagara bianca".
Le schede tecniche delle varietà sono consultabili gratuitamente su Plantgest, dove sarà possibile trovare anche le schede di altre varietà che hanno fatto la storia dell'agrumicoltura italiana. 

 
Limone Igp di Siracusa, tutto tutto e tutta buccia
Il limone di Siracusa Igp: qualità e bontà al servizio del consumatore
(Fonte foto: © Consorzio di tutela dei limoni di Siracusa Igp)
 

La scelta del portinnesto

Come non mai la scelta del portinnesto è fondamentale per fare reddito. Sono almeno quattro gli aspetti collegati a questa scelta: la varietà ed il corretto connubio varietà/portinnesto, il superamento di problematiche pedo-climatiche e delle criticità ambientali, la resistenza o la tolleranza alle malattie (Tristeza per l'arancio e Mal secco per il limone in primis) ed l'adattamento ai sistemi di coltivazione moderni. "La scelta del portinnesto - continua Leocata -, oltre che alle condizioni pedoclimatiche tipiche del terreno da impiantare, deve quindi assicurare anche la tolleranza/resistenza verso agenti biotici. Nell'arancio la diffusione del Ctv-Citrus tristeza virus e nel limone del Mal secco degli Agrumi (Plenodomus tracheiphilus) sono due vere emergenze per l'agrumicoltura siciliana in particolare e per quella del sud Italia in prospettiva. E qui l'introduzione di nuovi portinnesti, rispetto all'Arancio amaro (il più usato ma sensibile alla Tristeza), hanno permesso d'invertire il trend produttivo negativo dell'arancio. Nel caso del limone, invece, l'adozione di nuovi portinnesti troppo vigorosi, quali il Macrophylla ed il limone volkameriano si è rivelata problematica a causa della maggiore suscettibilità al malsecco manifestata dalle piante".  In passato il portinnesto più usato era l’Arancio dolce ma suscettibile alle infezioni di Phytophthora spp.. Questo situazione favorì l’introduzione dell’arancio amaro. Oggi quindi la situazione si ripresenta. Nei maggiori Paesi agrumicoli mondiali, caratterizzati da diverse condizioni ambientali e produttive, sono diversi i portinnesti che si stanno diffondendo: negli Stati Uniti il più utilizzato è il Citrange troyer; in Brasile il Poncirus trifoliata ed il Limone rangpur; in Spagna il Citrange carrizo (ed in seconda battuta il Mandarino Cleopatra, l’Alemow, il Citrange troyer ed il Limone). In Italia sono oggi largamente diffusi i citrange (Carrizo e Troyer), mentre si stanno sperimentando Citrumelo, citrange C35 ed arancio trifogliato.

"Un agricoltore - conclude Leocata - che vuole avvicinarsi a queste piante deve necessariamente consultare un tecnico esperto e capace, prima di fare l'impianto. Ed oggi troppo spesso non succede, con risultati scadenti e difficilmente recuperabili poi. Solo personale competente potrà preventivamente realizzarti dei filari dell'impianto redditizi e supportarti nelle corrette scelte produttive e di mercato. Inoltre mai lesinare sulla qualità della pianta, scegliendo di acquistarle da vivaisti autorizzati e professionali che producono materiale vivaistico sano e ben fatto. Mai farsi attrarre dalle mode del momento senza aver ben valutato gli aspetti agronomici e di mercato. L'orientamento dell'impianto deve essere nord-sud, permettendo alle piante ed ai frutti d'usufruire delle massima quantità di luce. Voglio però dare un suggerimento finale: non cadere nel processo dell'intensificazione che può portare precocemente ad una riduzione della qualità, e noi ne abbiamo bisogno sempre più". E' necessario apportare una buona quantità d'acqua ed in modo continuo e qui l'irrigazione a goccia è la più indicata, poichè anche capace di apportare in modo adeguato nutrienti attraverso la fertirrigazione.

La macchina agrumicola sembra essersi riaccesa ed il futuro sembra avere un trend sempre più positivo. “Siamo in piena campagna agrumicola – spiega Federica Argentati, presidente Distretto produttivo agrumi di Sicilia in un recente comunicato stampa - e non possiamo perdere un minuto per lavorare al progetto di comunicazione che stiamo realizzando per la promozione delle nostre arance. Un progetto che necessita di riprese fotografiche e video durante la raccolta stagionale delle arance e della pianificazione tempestiva di un'opportuna campagna di comunicazione sui media a supporto sia dei produttori in piena attività di commercializzazione, sia dei consumatori ai quali offriremmo maggiore conoscenza e consapevolezza della qualità degli agrumi siciliani Dop e Igp. Da un mese siamo in attesa del decreto di concessione per mettere in moto la macchina con i vari professionisti (cineoperatori, fotografi, creativi, agenzie pubblicitarie e media) che devono creare un archivio d'immagini specifiche sui prodotti da comunicare, ossia tutte le produzioni di qualità”.

Per maggiori informazioni sull'irrigazione e sulla ferilizzazione dell'arancio e del limone la redazione di Plantgest consiglia di visitare i web site (o la brand page in AgroNotizie) di Irritec per l'irrigazione e IlsaBiolchimCompo Expert, Cifo, K-Adriatica, ScamFomet, Gobbi, Biogard, Unimer, Lea, Chimica d'Agostino, Green Has, Grena, Upl, Agriges, Nutriland (brand di Chemia), AI-Agricola internazionale e Agrialgae (brand di Alga Energy) per la fertilizzazione. Queste aziende sono partners di AgroNotizie (notizie sull'agricoltura, la tecnica, l'economia e l'innovazione) e Fertilgest (la banca dati dei fertilizzanti, concimi e substrati).

Questo approfondimento è stato realizzato grazie al contributo della Soi-Società ortoflorofrutticola italiana, di cui Salvatore Leocato è socio. Sin dalla sua fondazione nel 1953, la Soi (già Società orticola italiana) si adopera per sviluppare la cooperazione scientifica e tecnica tra il mondo della ricerca, gli imprenditori ed i professionisti del settore orto-floro-frutticolo, interessando con le sue azioni ed attività un ampio settore dell'agricoltura che include le colture arboree da frutto e da legno, le piante ortive, le colture floricole, le piante ornamentali, il vivaismo, i tappeti erbosi e la gestione del paesaggio e la tutela degli spazi a verde, con il fine ultimo di favorirne il progresso e la diffusione. La Soi promuove studi, ricerche, convegni, mostre attività editoriali ed altre iniziative attraverso le attività delle sue sezioni e dei gruppi di lavoro.

Autore: Lorenzo Cricca
© Plantgest - riproduzione riservata

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