Radicchio Cichorium intybus var. foliosum

Radicchio - Plantgest.com
Descrizione della pianta
Il radicchio o cicoria rossaChicorium Intybus, appartiene alla famiglia delle Composite o Asteracee e rientra nel gruppo delle cicorie. Esistono numerose tipologie di radicchio, suddivise per colore e forma delle foglie: rosso, variegato, bianco. 

A seconda del periodo in cui si raccoglie può essere precoce (ottobre-novembre) o tardivo (dicemvre-febbraio).

Il radicchio presenta un'elevato contenuto d'acqua, un basso contenuto calorico ed un'elevata dose di sali minerali oltre che di fibre e vitamine. 

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Definire con esattezza l'origine del radicchio non è facile. Si pensa che le sue radici crescono nell'antico oriente. Di sicuro sappiamo che era già conosciuto dai greci e dai romani, a cui attribuivano proprietà curative (soprattutto a livello del sonno e della depurazione). In alcuni testi di quell'epoca di Plinio il Vecchio (23-79 a.C.) e di Galeno (129 d.C.-210 d.C.) si parla del radicchio come erba utile per il fegato e per chi ha problemi nel prendere sonno.

Il suo vero e proprio arrivo in Italia avviene nel XVI secolo. Da quel momento iniziò la coltivazione su larga scala.

La prima mostra dove compare il radicchio rosso di Treviso è datata 20 dicembre 1900 ed è stata organizzata da Giuseppe Benzi, un agronomo di origine lombarda trasferitosi nel 1876 a Treviso come insegnante.

Non chiare sono le origine sulla tecnica dell’imbiancamento, necessaria in alcuni tipi di radicchio. Due sono le versioni:
  • Francesco Van den Borre, capostipite di una famiglia di vivaisti, giunge nel 1860 in Veneto dal Belgio. Realizza meravigliosi giardini per i nobili dell'epoca. Durante il suo periodo in Italia scopre il radicchio anche come interessante pianta ornamentale. Bisogna migliorarla e sfrutta così una tecnica già conosciuta nelle ornametali, che è appunto lo sbiancamento usando acqua di fonte fresca;
  • I contatidini della fine dell'800 hanno problemi nel conservare il radiccchio. Provano così all'arrivo dell'inverno a conservarlo in aree protette o nelle stalle. Il risultato è buono, soprattutto se conservato vicino all'acqua di fonte fresca che viene di tanto in tanto cambiata (che ne provoca anche un imbiancamento).

All'inizio degli anni '60 la sua coltivazione aumentò, sviluppandosi anche in altre regioni italiane come Abruzzo, Emilia-Romagna, Lombardia, Marche e Puglia.
Esistono numerose tipologie di radicchio, suddivise per colore e forma delle foglie: rosso, variegato, bianco. A seconda del periodo in cui si raccoglie può essere precoce (ottobre-novembre) o tardivo (dicembre-febbraio).

Ecco le varietà più diffuse di radicchio:
  • Il radicchio rosso di Treviso è caratterizzato da foglie di colore rosso scuro con striature bianche. E' croccante, con un sapore delicatamente amarognolo. Due sono le varianti: precoce o tardivo. Il precoce, meno pregiato, ha foglia più larga e sapore più amaro. Viene coltivato in campo aperto e dopo l'estate, i cespi vengono legati per proseguire la maturazione e l'imbianchimento forzato. Il tardivo è più pregiato e si presenta con foglie lunghe e affusolate, con una costa centrale bianca e foglie di un colore rosso-violaceo intenso. La sua coltivazione è piuttosto complessa poiché richiede l’uso della tecnica dell’imbianchimento;
  • Il radicchio rosa di Castelfranco nasce dall'incroncio di un radicchio rosso di Treviso ed un'indivia scarola. Forma cespi non molto compatti e con foglie arricciate e croccanti. In genere il suo colore è bianco crema con screziature rosse che si evidenziano sempre più con l’arrivo dell’inverno. Anche in questo caso è necessario applicare la tecnica dell'imbiancamento. Ha un sapore più delicato rispetto agli altri radicchi. Le foglie sono larghe ed arriccciate; 
  • Radicchio rosso di Verona è una selezione del radicchio rosso di Treviso. E' simile al radicchio di Chioggia, ma con la testa un pò più ovale ed allungata. Il sapore è abbastanza amarognolo. Anche qui possiamo averlo precoce o tardivo. Il primo è ovale, allungato e chiuso mentre il tardivo ha cespi più grossi del precoce;
  • Radicchio variegato di Chioggia è resistente al freddo, ha foglie verdi e giallognole screziate di rosso;
  • Radicchio variegato Fior di Masera ha cespi con foglie larghe e tondegginati. presenta un colore di fondo giallo-verde con screziature che vanno dal rosso porpora al viola, dal verde al giallo. Ha un sapore delicato dolce. Pur rimanendo una leggera senzazione amaricante;
  • Radicchio bianco o variegato di Lusia ha un cespo rotondegginate con foglie larghe e screziate di rosso su fondo bianco-giallo;
  • Radicchio rosso di Chioggia è figlio del più blasonato radicchio di Treviso. Presenta un cespo compatto e di forma sferica, con foglie di colore rosso più o meno intenso e con nervature centrali bianche che richiamano quella di una rosa. Prodotto nelle tipologie 'precoce' e 'tardiva' questo ortaggio croccante è leggermente amarognolo.
Il radicchio o cicoria rossa, Chicorium Intybus, è una pianta erbacea perenne che appartiene alla famiglia delle Composite o Asteracee ed al macro gruppo delle cicorie. E' una specie orticola che ha origine dalle cicorie selvatiche, che in seguito alla selezione dell’uomo hanno dato vita alle varietà oggi più coltivate.

I suoi cespi sono composti da foglie riunite a rosetta più o meno compatta. Hanno dimensioni, colori ed aspetto diverso a seconda della varietà. Le foglie possono essere infatti diverse sia per la forma (arrotondata, allungata, a margine liscio, a margine frastagliato) che per il colore (verde chiaro, verde scuro, rosso di varie tonalità, variegato).
Il radicchio è una pianta rustica che predilige climi temperati. Resiste bene al freddo. A livello di terreno queste cicorie amano un suolo ben drenato e ricco di sostanza organica.
La creazione dell’impianto può avvenire sia attraversa la semina che attraverso il trapianto di piantine preparate in vivaio. La semina viene effettuata da fine maggio alla fine di luglio, in base al periodo in cui si vuole raccogliere.

Per il trapianto la cicoria rossa viene messa a dimora a radice nuda, valutando se recidere parte della radice e della parte fogliare. Il periodo può variare a sencoda della tipologia. Facciamo ulcuni esempi. In linea di massima per il ‘Radicchio di Chioggia’ tardivo o il ‘Radicchio di Castelfranco’ si può effettuare entro le prime due o tre settimane di settembre. Per il ‘Radicchio di Verona’ per le produzioni più tardive possiano aspettare fino alla fine di settembre.
In linea generale i radicchi non hanno bisogno di grandi concimazioni anche se si avvantaggiano molto di una buona concimazione organica, soprattutto alla creazione dell'impianto.

Per quanto riguarda l'azoto possiamo dire che non ha grandi esigenze. Tra gli elementi che è necessario monitorare c'è il potassio, visto che il radicchio ne è un grande consumatore. I nostri terreni normalmente ne sono mediamente ricchi. E' buona norma effettuare prima di un impianto un'adeguata analisi del terreno per verificare eventuali carenze.
In linea generale il radicchio ha bisogno di un terreno umido e non troppo secco. Quindi l'irrigazione va effettuata. Per le piante seminate sicuramente c'è bisogno di una quantità di acqua maggiore. Mentre per le piante trapiantate (diventando così coltura autunno-invernale) la quantità di acqua si riduce. 

È tuttavia importante un’adacquatura immediatamente dopo il trapianto in modo da facilitare l’attecchimento. Nel caso in cui l’autunno si presentasse particolarmente siccitoso, sarà necessario proseguire con irrigazioni cadenzate, variabili anche in funzione delle caratteristiche del terreno, in modo tale da mantenere il terreno umido sino a circa 10 centimetri di profondità. 

Da evitare in tutti i casi i ristagni idrici che favoriscono l’insorgenza di marciumi deleteri per la produzione.
Una delle tecniche colturali specifiche per il radicchio è l'imbiancatura, che deve essere effettuata su alcuni tipi di radicchio. 

Prendiamo ad esempio il radicchio rosso di Treviso: esso subisce un processo di imbianchimento molto complesso, della durata di un mese circa, e che prende il via solo dopo che la pianta ha subito almeno un paio di brinate.

I radicchi vengono tolti dal terreno mantenendo una radice lunga circa 15 centimetri per poi essere riuniti in mazzetti. Questi ultimi, dopo un breve periodo di stazionamento all’interno di tunnel arieggiati, sono posti in vasche di cemento dove scorre acqua a circa 11°C. In questa fase è importante che le foglie dell’ortaggio non entrino mai in contatto con l’acqua. Dopo circa tre settimane, i radicchi sono spostati in un ambiente più caldo (a circa 18-20°C) e poco illuminato e posizionati in un substrato sabbioso. Dopo 4 o 5 giorni di permanenza in queste condizioni, i radicchi hanno raggiunto la perfetta maturazione voluta e vengono così tolti dal substrato per essere puliti e preparati èer la vendita.
Il radicchio può contare da un lato su un basso contenuto calorico e dall’altro su una buona dote di sali minerali (calcio, fosforo, potassio), oltre che di fibre e vitamine. Le sue caratteristiche nutrizionali si traducono in buone proprietà diuretiche, disintossicanti ed antiossidanti.
 
 
Sostanze per 100 gr di prodotto
Acqua 94 gr
Carboidrati 1,6 gr
Zuccheri 1,6 gr
Proteine 1,4 gr
Grassi 0,1 gr
Colesterolo 0 gr
Fibre 3 gr
Sodio 10 mg
Potassio 240 mg
Ferro 0,3 mg
Calcio 36 mg
Fosforo 30 mg
Vitamina C 10 mg
Vitamina B1 0,07 mg

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