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Tabella di composizione degli elementi |
||
Composizione chimica | Unità di misura | Valore per 100 g. di parte edile |
Parte edile |
% |
84 |
Acqua |
g. |
87,4 |
Proteine |
g. |
0,3 |
Lipidi |
g. |
0,1 |
Glucidi disponibili |
g. |
8,8 |
Amido |
g. |
0 |
Glucidi Solubili |
g. |
8,8 |
Fibra |
g. |
2,9 |
Energia |
Kcal |
35 |
Energia |
Kj |
147 |
Sodio |
mg |
2 |
Potassio |
mg |
127 |
Ferro |
mg |
0,3 |
Calcio |
mg |
6 |
Fosforo |
mg |
11 |
Tiamina-Vit.B1 |
mg |
0,01 |
Riboflavina-Vit.B2 |
mg |
0,03 |
Niacina-Vit.PP |
mg |
0,1 |
Vitamina A-Retinolo eq. |
mg |
Tracce |
Vitamina C |
mg |
4 |
Chioma. Normalmente la pianta assume una forma conico-piramidale in fase giovanile, quindi si allarga acquisendo un aspetto più globoso con altezza anche di 1-18 cm. Il gradiente di vegetazione è di tipo acrotono, con portamento tendenzialmente assurgente. La corteccia delle ramificazioni adulte (branche e tronco) è generalmente bruna, con tonalità diverse a seconda dell’età e della cultivar, divenendo fessurata e rugosa in piante vecchie. Il legno si presenta piuttosto compatto, duro e pesante, di colore chiaro, utilizzabile anche in ebanisteria.
Sistema radicale. Non è molto dissimile da quello di altre specie arboree da frutto, quando provengono da seme. Buona parte della rizosfera è concentrata nella fascia di terreno compresa tra 60 e 80 cm, oltrepassando in orizzontale la proiezione della chioma, anche ampiamente. Verticalmente si presenta fittonante in età giovanile, poi si irradia in senso orizzontale e circolare in preponderanza nello strato sottostante al punto raggiunto dalle lavorazioni.
Rami. Come le altre specie arboree da frutto si distinguono i rami da legno e quelli da frutto. Tra i primi si annoverano il succhione ed il ramo a legno propriamente detto. Mentre tra i secondi emergono il ramo misto, il brindillo, il dardo, la lamburda e la borsa. Si riscontrano anche i rami anticipati che si sviluppano da gemme formatesi nello stesso anno del loro germogliamento, più frequenti in piante giovani o in seguito ad eventi particolari (cimature, trattamenti ormonali, etc.). Su piante adulte sono frequenti piccole ramificazioni contorte chiamate zampe di gallo costituite da alcune borse.
Gemme. Sui predetti rami sono inserite le gemme a frutto e quelle a legno, situate all’ascella delle foglie, solitarie, ma provviste di due sottogemme (gemme stipulari), che germogliano soltanto in seguito al mancato sviluppo della gemma principale, o quando viene soppresso il germoglio sviluppatosi da detta gemma apicale. Le gemme a frutto sono di tipo misto e sono costituite da primordi riproduttivi e vegetativi, assumono forma e colore diversi a seconda delle cultivar e si trovano inserite su lamburde e brindilli fertili, nonché su borse e zampe di gallo. In certe cultivar ed in età giovanile talvolta anche i rami misti portano gemme a frutto.
Foglie. Si distinguono le foglie adulte, disposte secondo l‘indice fillotassico 2/5, che portano all’ ascella le gemme e le foglie dei corimbi che si sviluppano unitamente alla infiorescenza. Le prime sono più grandi, con un picciolo molto lungo, mentre le seconde sono assai meno appariscenti. Le foglie adulte, come quelle dei corimbi, sono glabre, di colore verde lucente, di intensità variabile a seconda delle cultivar; le prime portano alla base due stipole laterali, precocemente caduche. In autunno le foglie adulte ingialliscono o tendono a presentare arrossamento prima di cadere, a seconda della cultivar o dell’influenza del portinnesto.
Infiorescenze. La gemma a frutto dà origine ad una infiorescenza a corimbo, costituita generalmente da 7-10 fiori, talvolta anche da 15. Alla base dell’asse dell’infiorescenza sono situate alcune gemme a legno, che possono generare dardi o brindilli. Dopo la fruttificazione l’infiorescenza si trasforma in borsa, facilmente riconoscibile dalla cicatrice che il peduncolo del frutto lascia all’estremità dell’asse fiorale ingrossatosi. La fioritura avviene dalla periferia al centro, l’ultimo fiore a sbocciare è infatti quello centrale.
Fiori. Ciascun fiore porta i caratteri tipici delle Rosaceae, giacchè costituito da calice di 5 sepali, generalmente persistente, corolla di 5 petali, liberi, caduchi, di colore bianco o rosato. L’organo riproduttivo è composto da 15-30 stami con antere rossastre. Ovario infero, invaginato, suddiviso in 5 logge ciascuna contenente due ovuli, terminante con 5 stili filiformi e stimmi giallastri. Sono frequenti anomalie a carico della forma dell’ovario, del numero dei petali, ecc.
Frutti. In realtà si tratta di un falso frutto (pomo), che trae origine dall’ingrossamento del ricettacolo fiorale. All’interno sono chiaramente evidenti 5 logge seminali che contengono (nei frutti fecondati) i semi (2 per loggia). I frutti assumono dimensioni, forma e colorazione estremamente differenziata a seconda delle cultivar; del pari il peduncolo presenta caratteristiche assai distintive, come la cavità peduncolare e quella calicinica. Grande variabilità manifesta anche la polpa, soprattutto nei riguardi della consistenza, tessitura, succosità, resistenza al disfacimento e ammezzimento. Ugualmente il sapore presenta caratteristiche tipiche di ciascuna cultivar, mentre i contenuti chimici non si discostano molto tra le numerose cultivar del Pyrus Communis.