2020
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Lazio, altre ventiquattro varietà nel Registro delle risorse genetiche a rischio erosione
L'iscrizione, realizzata dall'Arsial, riconosce come varietà autoctone da tutelare due cultivar antiche di ortive e ventidue di piante arboree da frutto

Pero varietà Cocuzzara con i frutti, una delle nuove varietà inserite nel Registro delle risorse genetiche a rischio erosione del Lazio
Fonte immagine: Arsial
Continua l'attività di tutela e promozione della biodiversità agraria nel Lazio, portata avanti da vent'anni dall'Arsial, l'Agenzia regionale per lo sviluppo e l'innovazione in agricoltura del Lazio.
Dopo l'inserimento di due vitigni autoctoni, l'uva Giulia e il Maturano nero, nel Registro nazionale delle varietà di vite da vino di questa estate, ora è la volta di ventiquattro varietà vegetali inserite nel Registro volontario regionale delle risorse a rischio erosione genetica.
Un risultato che è la parte conclusiva di un lavoro che va dal censimento sul territorio alla caratterizzazione morfologica e genetica, alle ricerche storiche sulle pratiche agricole e tradizionali dell'uso di queste risorse.
Le nuove varietà inserite nel registro comprendono due specie erbacee orticole e ventidue piante arboree da frutto, e sono:
L'inserimento nel Registro volontario regionale è la condizione indispensabile per la conservazione di una varietà vegetale o di una razza animale, che diventano tutelate dalla legge regionale n.15/2000 per la salvaguardia e la valorizzazione della biodiversità agricola regionale.
Legge che prevede la conservazione in situ, all'interno delle aziende degli agricoltori e allevatori custodi, la loro moltiplicazione e diffusione e la promozione culturale e commerciale.
Con le nuove iscrizioni, il numero delle risorse genetiche iscritte nel Registro volontario delle varietà sale così a ventiquattro, di cui 223 vegetali e ventitré animali.
Dopo l'inserimento di due vitigni autoctoni, l'uva Giulia e il Maturano nero, nel Registro nazionale delle varietà di vite da vino di questa estate, ora è la volta di ventiquattro varietà vegetali inserite nel Registro volontario regionale delle risorse a rischio erosione genetica.
Un risultato che è la parte conclusiva di un lavoro che va dal censimento sul territorio alla caratterizzazione morfologica e genetica, alle ricerche storiche sulle pratiche agricole e tradizionali dell'uso di queste risorse.
Le nuove varietà inserite nel registro comprendono due specie erbacee orticole e ventidue piante arboree da frutto, e sono:
- il Carciofo Ortano,
- la Favetta di Aquino,
- l'Albicocco di Velletri,
- la Cerasa a Sacco,
- la Ciliegia Crognalina di Marcellina,
- la Ciliegia Patrei nera,
- la Ciliegia Patrei rossa,
- la Pesca a Cuore,
- la Susina Regina,
- la Susina Rosina di Velletri,
- la Mela Agostina,
- la Mela Coppana,
- la Mela gialla di Soriano,
- la Mela Roscetta,
- la Mela rossa di Carpineto,
- la Mela rossa di Soriano,
- la Mela San Giovanni dei Lepini,
- la Pera Agostina,
- la Pera Cucuzzara,
- la Pera Cucuzzella,
- la Pera Garofan,
- la Pera invernale di Valle Imperiale,
- la Pera Spadona Ciociara,
- la Pera Urgnina.
L'inserimento nel Registro volontario regionale è la condizione indispensabile per la conservazione di una varietà vegetale o di una razza animale, che diventano tutelate dalla legge regionale n.15/2000 per la salvaguardia e la valorizzazione della biodiversità agricola regionale.
Legge che prevede la conservazione in situ, all'interno delle aziende degli agricoltori e allevatori custodi, la loro moltiplicazione e diffusione e la promozione culturale e commerciale.
Con le nuove iscrizioni, il numero delle risorse genetiche iscritte nel Registro volontario delle varietà sale così a ventiquattro, di cui 223 vegetali e ventitré animali.