Il Centro Ricerche e Produzione Sementi Bayer di Latina cresce nelle ortive
Con un investimento complessivo da 5,9 milioni di euro, amplia serre e campi in piena aria fino a 26,8 ettari. Breeding e produzione di sementi selezionate per il mercato globale al centro della scena, con un occhio di riguardo al Mediterraneo

Le nuove serre ad alta teconologia del sito di Borgo Sabotino sono votate al risparmio energetico e idrico e consentono il riciclaggio delle acque di fertirrigazione
Fonte immagine: Bayer Crop Science Italia
Un centro di miglioramento genetico e produzione di nuove sementi per colture ortive che guarda al mercato globale, con un occhio di riguardo ai Paesi del Mediterraneo, a cominciare dall'Italia, e che viene rafforzato per affrontare sempre nuove sfide: dalla resilienza al cambiamento climatico alla sostenibilità delle imprese agricole. È questo il senso della cerimonia di inaugurazione delle nuove serre a tecnologia avanzata del Centro Ricerche Bayer di Borgo Sabotino in provincia di Latina, tenutasi lo scorso 15 ottobre.
Nuove serre hi tech e ampliamento delle superfici
Il Centro Ricerche di Latina, fiore all'occhiello dell'innovazione agronomica, ha celebrato nel 2022 i suoi quarant'anni di attività su una superficie complessiva di 23 ettari, dei quali 7,8 ettari dedicati alle serre e 15 ettari ai campi, ma oggi è diventato ancora più grande: sono 26,8 gli ettari in produzione, tra serre e campi. Il Centro è impegnato nel miglioramento varietale di colture orticole come anguria, cavolfiore, finocchio, melanzana, melone, peperone e pomodoro. L'obiettivo è sviluppare varietà sempre più performanti, sostenibili e in linea con le esigenze dell'agricoltura moderna e del mercato globale.
Ricerca genetica per l'orticoltura mediterranea
Il progetto delle nuove serre - i lavori sono in parte ancora in corso e si concluderanno entro dicembre 2026 - ha comportato un investimento complessivo di 5,9 milioni di euro, accompagnato dal raddoppio delle superfici dedicate alla produzione di seme, a conferma dell'impegno di Bayer verso l'innovazione e la crescita sostenibile del settore.
Lo stabilimento di Latina è stato inoltre il primo in Europa, nel 2017, ad istituire un gruppo dedicato alle tematiche di sostenibilità, confermando il ruolo pionieristico di Bayer nella ricerca agricola responsabile.
Investimenti e sostenibilità al centro del progetto
L'inaugurazione ha rappresentato un'importante occasione di confronto, offrendo ai partecipanti la possibilità di visitare le strutture, dialogare con i ricercatori e approfondire le più recenti innovazioni nel settore orticolo.
Con il suo impegno costante e la vocazione all'eccellenza, il Centro Ricerche Bayer di Latina si conferma un polo strategico per l'orticoltura a livello nazionale e internazionale. Durante l'evento, Bayer ha presentato le potenzialità delle nuove strutture hi tech, progettate per accelerare l'innovazione varietale delle sementi orticole selezionate attraverso tecnologie all'avanguardia e pratiche sostenibili.
Patrick Gerlich, amministratore delegato di Bayer Crop Science Italia, ha affermato: "Siamo orgogliosi di questo traguardo, che rappresenta un ulteriore passo avanti nell'eccellenza del made in Italy. Le nuove serre sono un investimento strategico per rafforzare la competitività del settore agricolo, affrontando con determinazione le sfide globali legate alla sicurezza alimentare e al cambiamento climatico".
Bayer Crop Science, attraverso la sua divisione Vegetables con i marchi Seminis e De Ruiter, fornisce ad agricoltori e vivaisti sementi selezionate per portare sullo scaffale prodotti orticoli di qualità, contribuendo a una filiera alimentare più efficiente e sostenibile.
"Le necessità e i bisogni della catena del valore dell'orticoltura sono sostenuti dalla ricerca, che contribuisce al continuo miglioramento varietale, e alla produzione di sementi di eccellente qualità a sua volta affiancata da una rete tecnico commerciale al servizio della filiera", ha dichiarato Mauro Ferrari, Unit lead Vegetables di Bayer Italia.
Durante l'incontro con i giornalisti Francesco Della Rocca, head of Operations Latina R&d Center, ha ricordato il percorso compiuto in questi anni dal sito laziale sottolineando come "Latina è una grande famiglia, negli anni abbiamo accresciuto la nostra credibilità e gli investimenti sono arrivati".
Il primo nucleo nasce nel 1982 su soli 3 ettari e mezzo, che già nel 1998 diventano 7,5. Con l'arrivo di Monsanto nel 2003 cresce ancora fino a 23,5 ettari di suolo impegnati. "Con Bayer oggi siamo a 20 ettari di colture in piena aria e 6,8 ettari di serra" ha sottolineato Della Rocca. Il sito è stato scelto per il breeding e la produzione di seme, al fine di servire il territorio locale, nazionale e globale.
Tecnologie e innovazioni nel sito di Borgo Sabotino
Molte le innovazioni applicate a Borgo Sabotino: "Abbiamo 28mila metri quadrati suddivisi in compartimenti stagni per bloccare l'arrivo di eventuali fitopatie - ha spiegato Della Rocca - mentre per la costruzione delle serre ci siamo affidati ad una tecnologia olandese, la copertura è adagiata su un arco gotico e consente uno sgrondo razionale dell'acqua di condensa, che viene poi raccolta e allontanata per evitare attacchi fungini sulle piante".
L'irrigazione degli ortaggi in serra è rigidamente a goccia e il riscaldamento è basale: "Tutto avviene vicino alle piante, per offrire il giusto mix di acqua e nutrienti, unitamente alla temperatura più idonea per lo sviluppo" ha sottolineato Della Rocca. Il sistema di fertirrigazione è a ciclo chiuso: "L'acqua di esubero viene recuperata, analizzata e sulla base dei referti si aggiungono gli elementi necessari per riciclarla in un successivo ciclo di fertirrigazione" ha affermato Della Rocca.
L'alta tecnologia impiegata offre la possibilità del sito di evolvere lentamente. E la sostenibilità è un imperativo categorico: "Disponiamo di vasche per contenere le acque piovane - ha detto Della Rocca - così evitiamo l'erosione dei suoli e la riutilizziamo poi gradualmente per irrigare, al fine di limitare l'utilizzo della risorsa che arriva dal canale irriguo".
Della Rocca inoltre ha rimarcato l'importanza dei rapporti con le imprese locali. "Stiamo sviluppando l'indotto sul territorio di Latina nelle subforniture, nella progettazione e nella costruzione delle nuove serre".
A completare il sistema di contenimento di eventuali fitopatie, ben 1.800 metri quadrati di area tecnica in situ: "Spazi che servono per ridurre gli arrivi dall'esterno e ridurre i rischi di contaminazione". Le ampie tettoie di serre e palazzine forniscono energia elettrica mediante pannelli fotovoltaici: "Ciò consente un 30% di risparmio energetico" ha affermato il responsabile del sito.
A Borgo Sabotino è stato adottato il sistema di smaltimento delle acque residue dei fitofarmaci Phytobach® di Bayer: un sistema chiuso ed isolato che, utilizzando i microrganismi del suolo, permette la biodegradazione di agrofarmaci in eccesso e/o presenti nelle acque reflue derivanti dai lavaggi della strumentazione agricola oppure da volumi di miscela fitoiatrica non distribuita in campo.
"Ci stiamo muovendo anche nella lotta biologica, nella lotta integrata e nell'agricoltura rigenerativa - ha concluso Della Rocca - impieghiamo una nuova metodologia di solarizzazione che in 18 giorni ci ha consentito di accumulare temperature sufficienti per distruggere i patogeni con il carbone". Il centro è inoltre impegnato nell'utilizzo di materiali biocompostabili per ridurre l'uso della plastica.
Autore: Dario Del Bene